Un mare di mozziconi
di Gianluca De Angelis
Che l’inquinamento marino sia una delle tematiche più pressanti nell’ultimo periodo non è una sorpresa: è emerso recentemente, però, come una delle fonti principale di inquinamento degli oceani, a fianco della plastica e delle microplastiche, siano i mozziconi di sigaretta, tanto da aver trovato numerose contaminazioni in pesci e uccelli marini deceduti.
Ogni anno vengono infatti fumate circa 5.500 miliardi di sigarette e, oltre ai danni sulla salute di cui non stiamo qui a discutere, l’impatto sull’ambiente è devastante: andando ad analizzare solo i rifiuti derivanti da questo consumo, infatti, i filtri delle sigarette sono composti di acetato di cellulosa, che è una sostanza sintetica che impiega diversi decenni a decomporsi. Essendo queste scorie immesse nel mare, come avviene anche per moltissimi rifiuti plastici, esse diventano di facile consumo e ingestione per la fauna acquatica: i filtri entrano quindi immediatamente nella catena alimentare di questi animali, sconvolgendo l’ecosistema e trasmettendo malattie che passano da prede a predatori.
Ne ha parlato anche NBC News, che secondo un’analisi pubblicata sul suo sito riporta come le sostanze contenute nei filtri delle sigarette siano state ritrovate nel 30% delle tartarughe e nel 70% degli uccelli analizzati.
Ma c’è una conseguenza successiva di facile deduzione: è lo stesso pesce contaminato a venire poi consumato dall’uomo, che si ritrova quindi esso stesso ad ingerire sostanze estremamente nocive per la salute.
Ma non finisce qui, perché i mozziconi di sigaretta sono estremamente invasivi anche per quanto riguarda il decoro delle spiagge: l’organizzazione Ocean Conservancy, infatti, ha raccolto nell’arco di trent’anni circa 60 milioni di mozziconi: solo questi costituiscono circa un terzo del totale di rifiuti raccolti.
Per cercare di arginare il problema, tuttavia, c’è da dire che qualche soluzione ha cominciato a palesarsi: stanno cominciando infatti a nascere diverse iniziative da parte delle grandi aziende per creare dei filtri biodegradabili, o per implementare tecniche di sovrapprezzo per preventivare nelle spese delle stesse aziende i processi di smaltimento dei rifiuti che esse generano.
Se poi tutto questo basterà o no per ridurre l’inquinamento da mozziconi di sigarette, è ancora presto per dirlo. Nel frattempo, proseguono invece le campagne per ridurre il consumo stesso di sigarette… E quelle, forse, potrebbero sicuramente aiutare a tagliare il problema alla radice.