giovedì, Novembre 21, 2024
Turismo in Italia

Tra i “paesaggi” italiani spicca quello rurale

Il 14  marzo si svolgerà la Prima Giornata del Paesaggio, con le Soprintendenze aperte ai cittadini e oltre 120 iniziative. Franceschini sottolinea la necessità di conoscerlo, proteggerlo e valorizzarlo. Quello rurale è tutelato dal 2012 con l’Osservatorio Nazionale del Mipaaf.

di Barbara Civinini

Locandina Giornata del Paesaggio – Fonte: Mibact

La bellezza diffusa e ricca di testimonianze storiche del nostro territorio è un patrimonio inestimabile.  I Beni culturali intendono richiamare l’attenzione sul suo valore fortemente identitario con la prima Giornata del Paesaggio, istituita con decreto, nell’ambito della Convenzione europea, che si svolgerà il prossimo 14 marzo. Si tratta di una giornata importante – ha dichiarato Dario Franceschini durante la presentazione dell’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi al Collegio Romano – voluta per sottolineare l’importanza del paesaggio italiano, la necessità di conoscerlo, proteggerlo e valorizzarlo. “Difendere il territorio e l’ambiente – ha detto il ministro – significa promuovere un modello di sviluppo sostenibile, anche attraverso un turismo attento e consapevole della straordinaria varietà che offrono i paesaggi italiani”. L’ambiente in cui viviamo è segno della nostra identità e tutelarlo significa anche garantire una qualità di vita migliore e una vera gestione del territorio, ha sottolineato il Sottosegretario di Stato Ilaria Borletti Buitoni. Una giornata speciale, dunque, dedicata alla bellezza della nostra terra, per far capire la necessità di conoscerla, proteggerla e valorizzarla, che sarà accompagna da oltre 120 iniziative in tutto il Paese. Saranno aperte anche le porte delle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact, deputate al rilascio dei permessi e all’apposizione dei vincoli, proprio per rivelare il loro straordinario lavoro di tutela. L’obiettivo è dare la giusta importanza a un settore troppo spesso dimenticato, nonostante il nostro paese sia l’unico ad aver inserito la tutela del paesaggio nella Carta Costituzionale (art.9). Tra le iniziative la visita al Giardino Inglese della Reggia di Caserta, gli incontri della Soprintendenza di Siena sul linguaggio cinematografico che l’ha tratteggiato, oppure la visita alla Villa di Podere Anna, nella campagna romana, testimonianza di un paesaggio antropico e naturalistico che in età romana era fittamente popolato, ricco di residenze e infrastrutture.

Anche la nostra terra, coltivata da secoli, rappresenta un tratto paesaggistico da tutelare e valorizzare e proprio per questo il Ministero delle Politiche Agricole nel 2012 ha istituito l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale. L’obiettivo non è solo quello di censire i paesaggi rurali, le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali, ma anche di salvaguardarlo, preservandone le diversità bio-colturali. Entro il 30 settembre di ogni anno, dopo aver valutato le varie candidature, i paesaggi rurali sono iscritti nel Registro Nazionale. Il ministero delle Politiche agricole in collaborazione con 14 università italiane e alcuni enti di ricerca internazionali, ne ha identificato 123, distribuiti in tutte le regioni. Le schede prendono in considerazione il loro valore storico, i prodotti tipici e le criticità che minacciano la loro integrità.

La ricerca, coordinata dal professor Agnoletti, ha affrontato la questione non in termini nostalgici ma di valore aggiunto. Nel testo troviamo un affresco anche del variegato territorio laziale, dai castagneti di Canepina, 1706 ettari sui Monti Cimini, all’area della Farnesiana, 1028 ettari lungo le pendici nord-occidentali dei monti a cavallo dei territori comunali di Allumiere e di Tarquinia, con un paesaggio che risale al periodo medievale, capace di coniugare in poche centinaia di ettari i tratti salienti della Maremma Laziale con quelli dei Monti della Tolfa.

Guarda il promo sulla Giornata: https://youtu.be/NKpfCUnRHrM

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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