Tra Halloween e tortelli, zucca gran protagonista
di Gianluca De Angelis
E’ il momento d’oro per le zucche, che nel 2018 hanno fatto registrare uno storico aumento record del 19% nella quantità della produzione. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno, divulgata in occasione del “Zucca day”, festeggiato in tutta Italia nei mercati di Campagna Amica a partire da quello del Circo Massimo a Roma, in via San Teodoro 74, con lezioni per intagliare le zucche di Halloween, ma anche per preparare originali sculture o imparare a utilizzarle al meglio in cucina.
La zucca, regina delle tavole invernali nelle innumerevoli versioni, dai famosi tortelli ripieni – tipici soprattutto dell’Emilia-Romagna – agli gnocchi, ai dolci, al pane o come ingrediente per minestre e minestroni, è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana, e la produzione nazionale quest’anno dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 milioni di chili.
In Italia sono quasi 2000 gli ettari con coltivazioni di zucche, ripartiti soprattutto tra Lombardia (circa il 25% della superficie nazionale), Emilia Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Sono quasi tutti prodotti riservati al consumo alimentare anche se è in crescente aumento la produzione destinata a scopi ornamentali e persino da “competizione” con esemplari che possono arrivare ai 900 chili di peso. È indubbio che l’affermarsi della notte delle streghe ha aperto anche il nuovo “mercato” delle zucche intagliate, con le quali si cimentano e si sbizzarriscono ormai un numero crescente di italiani.
Nel nostro Paese si producono varietà di zucche internazionali, ma anche tradizionali, come la zucca marina di Chioggia, la zucca violina di Ferrara, quella berrettina di Piacenza o di Castellazzo Bormida (in Piemonte), la Delica, la zucca lardaia di Siena e la più diffusa, la zucca Cappello da Prete, soprattutto nella zona di Mantova.
Queste zucche si possono trovare spesso nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, raccomandati dalla Coldiretti, in quanto venditori di prodotti italiani garantiti. Infatti, poiché la legge impone di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate, o su quelle trasformate, né sui semi di zucca, c’è il rischio di portare a tavola delle zucche che provengono da Paesi dove non vigono le nostre regole sull’uso di pesticidi, come nel caso di Egitto e Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Portogallo.
Per assicurarsi un prodotto di qualità quando si compra la zucca a pezzi, occorre verificare che le fette siano state tagliate da poco (la polpa deve essere un po’ umida e i semi scivolosi), perché la vitamina A è sensibile alla luce e tende a distruggersi man mano che passa il tempo. Anche la buccia va controllata con attenzione: deve essere integra, senza muffe o ammaccature. Se invece la zucca è intera, è necessario provare a batterla leggermene con le dita: se emette un suono sordo è segno di bontà. Inoltre, va controllato il picciolo: questo deve essere morbido e ben attaccato alla zucca.