Sisma. Primo censimento Cia sui danni alle aziende agricole
La Confederazione accoglie favorevolmente il decreto del governo a sostegno delle zone terremotate e traccia il primo censimento dei danni nelle regioni colpite dagli ultimi eventi sismici.
“In un momento così delicato è indispensabile, per le imprese agricole e zootecniche colpite dal sisma, poter avere risorse dedicate. La situazione è drammatica, per questo ringraziamo il governo per la tempestività dei provvedimenti a sostegno degli allevatori e delle aziende terremotate”. Così il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, interviene al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo decreto con misure per affrontare l’emergenza dopo il terremoto.
“Gli stessi interventi annunciati dal ministro Padoan nel question time alla Camera, come l’aiuto di 400 euro a capo bovino o l’anticipo dei contributi europei, vanno in questa direzione e sono importanti e necessari – spiega Scanavino -. Ma è sulla realizzazione di stalle temporanee e moduli abitativi transitori che bisogna davvero fare presto. L’inverno è arrivato ed è urgente trovare soluzioni per tutti gli allevatori che non vogliono abbandonare le loro aziende e i loro animali, che tra l’altro rischiano di ammalarsi o morire a causa del freddo senza un ricovero notturno adeguato. Bisogna creare le condizioni per aiutare gli agricoltori a superare l’emergenza, a rimanere sul posto, solo così sarà possibile mantenere vivo il tessuto economico e sociale delle aree ferite dagli ultimi eventi sismici, visto che si tratta di zone a fortissima vocazione rurale”.
La Confederazione Italiana degli Agricoltori ha quindi iniziato il censimento dei danni per il comparto agricolo e zootecnico nelle regioni colpite.
Nelle Marche la situazione è tuttora caotica, con molti dei tecnici confederali sul territorio sfollati dalle proprie case e con enormi problemi logistici da risolvere, ma già si ipotizza il crollo di circa il 50% della Plv agricola.
In Umbria, invece, è stato possibile stilare il primo parziale bilancio dei danni. Nella regione risultano ad oggi complessivamente 43 allevamenti gravemente danneggiati, di questi 39 con abitazioni anche inagibili, 27 con stalle e depositi crollati o lesionati. Nel dettaglio: a Cascia 5 allevamenti, 2 a Monteleone di Spoleto, 35 a Norcia e uno a Preci. Resta, poi, il rischio di frane molto elevato a Norcia e Castelluccio: interrotte strade di accesso principali e parte della viabilità minore, mentre sono in corso sopralluoghi congiunti in tutto il territorio interessato dal sisma da parte del Servizio Geologico, dei Vigili del fuoco, dell’Anas, della Regione e della Protezione Civile. Nei giorni scorsi una colonna mobile della Protezione civile ha finalmente raggiunto Castelluccio grazie all’intervento del Soccorso alpino: insieme alla Regione Umbria e al Corpo Forestale dello Stato, hanno garantito la fornitura di alimenti, medicinali e quanto altro necessario per le persone isolate e per gli animali e si è concordato un piano per il trasferimento dei nuclei familiari rimasti isolati e del bestiame. Per gli allevamenti ancora presenti a Castelluccio, si parla complessivamente di 600 pecore, 100 bovini e una quarantina di cavalli. Per le greggi è previsto il rientro in transumanza, con camion scortati da mezzi di soccorso che provvederanno a portare a valle cavalli e bovini. Intanto cominciano a risolversi molte problematiche relative ad elettricità e acqua: i tecnici dell’Enel hanno provveduto agli allacci necessari, mentre con Vus-Valle Umbra Servizi si è potuta garantire la fornitura di acqua con autobotti per abbeverare gli animali, necessaria ancora finché non saranno ripristinate le sorgenti.