Sos biodiversità. Metà delle specie animali a rischio entro fine secolo
Gli esperti, riuniti per un seminario in Vaticano, lanciano l’allarme. L’estinzione di animali è una minaccia ben più grave dei mutamenti climatici
Una specie su cinque sulla Terra rischia l’estinzione già oggi e se non saranno prese adeguate e urgenti misure di tutela, entro la fine di questo secolo a rischiare di scomparire potrebbe essere la metà delle specie. Questo l’allarme lanciato da scienziati ed esperti di tutto il mondo, riuniti in un workshop di tre giorni organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e di cui oggi sono state presentate le conclusioni.
“Dal momento che l’estinzione è permanente”, ha spiegato Peter Hamilton Raven, biologo del Missouri Botanical Garden, questa rappresenta anche una minaccia più pericolosa dei cambiamenti climatici, che oggi spaventa soprattutto perché c’e’ un tasso di estinzione che non si era mai verificato prima”.
La causa principale, ha sottolineato monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie accademie, è il riscaldamento globale prodotto dai cambiamenti climatici di natura antropica. “Alterare il ciclo dell’acqua, fonte di vita, vuol dire alterare la biodiversità”. Su questo un ruolo primario è ricoperto dalle attività umane, in particolare dall’utilizzo di fonti fossili per l’energia da parte dei Paesi più ricchi. E proprio il passaggio alle energie pulite è una delle soluzioni “sostenibili” indicata dagli accademici, insieme a nuove tecniche di agricoltura e a nuove configurazioni delle città, verso modelli di gestione “intelligente” delle risorse. Altro punto chiave l’eradicazione della povertà. La nostra sopravvivenza, si legge nel documento redatto dagli esperti, dipende dall’adozione di principi di giustizia sociale e sostenibilità. Porre fine alla povertà costerebbe circa 175 miliardi ossia meno dell’1% della somma delle entrate dei paesi più ricchi del mondo ed è uno dei principali modi per proteggere il nostro ambiente e salvare la maggiore biodiversità possibile per il futuro. Questo può essere realizzato regione per regione, sottolinea il documento finale. La creazione di grandi riserve naturali marine è un altro elemento importante per la preservazione della produttività biologica complessiva. Per compiere questo – conclude il documento redatto al termine del seminario congiunto della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – dobbiamo seguire i principi morali chiaramente descritti da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si”, lettera pastorale che ha ispirato anche il nostro incontro.