Sentinelle spaziali in aiuto dell’agricoltura
L’utilizzo dei satelliti e della tecnologia di tracciamento spaziale per monitorare l’agricoltura e la salute del pianeta non è più da tempo fantascienza, ma una solida realtà in pieno sviluppo ed evoluzione. Sono molte, infatti, le invenzioni che si stanno prodigando nel rendere i sistemi sempre più efficienti, aggiungendo funzioni di monitoraggio, controllo e previsione di rendimento: i margini di miglioramento sono ancora tanti, ma andiamo a vedere quali sono, per adesso, alcuni tra gli innumerevoli utilizzi che questi strumenti svolgono nel campo dell’agricoltura.
Per prima cosa, le tecnologie satellitari forniscono un supporto unico e senza precedenti nel monitoraggio della sostenibilità delle colture: i bollettini periodici trascrivono ed inviano con un’analisi effettuata ogni 5 giorni, infatti, una mappatura precisa dell’impatto delle coltivazioni sull’ambiente, oltre a fornire una stima quanto più precisa degli andamenti delle temperature a breve e medio termine. Basti pensare come, anche durante questo ultimo anno, molti paesi europei abbiano dovuto rimodellare i loro piani agricoli a seguito degli effetti subiti dalle trasformazioni climatiche (d’altronde, anche qui in Italia con le gelate): ciò ha avuto un forte impatto sui raccolti, e di conseguenza sugli agricoltori, che si sono trovati costretti in molti casi a chiedere dei finanziamenti pubblici fuori programma. Per dare un’idea chiara dei risultati ottenibili, citiamo un dato emerso allo scorso Vinitaly di Verona: i satelliti di osservazione della Terra riescono a mostrare, ad esempio, dove è possibile prevenire l’eccesso di irrigazione e a far risparmiare dal 18% al 30% del rifornimento idrico ad ogni singola azienda agricola.
Gli stessi agricoltori, oltretutto, riescono ad avere, grazie ai dati ottenuti via satellite, un riscontro in tempo reale sulla produttività e la qualità. Le modifiche delle tecniche di coltivazione, l’utilizzo di un nuovo concime o gli effetti di una nevicata, ad esempio, sono tutti fattori sui quali è possibile ottenere un feedback positivo o negativo praticamente immediato tramite i report che arrivano dai satelliti, cosa che migliora quindi la resa generale e le condizioni di lavoro. Si riesce infatti in questo modo a risparmiare cifre enormi sia per quanto riguarda i materiali sia (soprattutto) per il tempo, in un’ottica di miglioramento generale che incide fortemente sul prodotto finale.
È necessario, al giorno d’oggi, avere infatti una precisione millimetrica nelle informazioni riguardanti le proprie coltivazioni, specialmente in una realtà che ormai presta particolare attenzione al biologico: le produzioni e i percorsi di filiera devono essere tracciati dettagliatamente, anche per garantire quanta più trasparenza possibile nei confronti dei consumatori, e non solo.
L’utilizzo dei satelliti, dopotutto, non è utile solamente per il monitoraggio effettuato dagli agricoltori per avere un riscontro sulle loro coltivazioni: in un’ottica dove ormai più di 22 milioni di persone in Europa lavorano nel settore agricolo, tenere il conto di chi soddisfa le condizioni di qualità è piuttosto complicato. La Commissione Europea ha infatti giudicato in maniera estremamente positiva l’utilizzo dei satelliti, che offrono un grande aiuto nella valutazione delle produzioni secondo le politiche europee: non solo per segnalare chi non le soddisfa, ma anche per valutare la reale efficacia delle regole e dei canoni imposti, migliorandone o modificandone alcuni aspetti per rendere ancora più efficienti le politiche future. Oltretutto, sempre secondo la Commissione Europea, gli analisti possono avere grazie ai dati che arrivano dallo spazio un quadro chiaro anche dell’andamento e della probabile evoluzione del settore, fornendo agli agricoltori previsioni più accurate che possano dare un’idea chiara di cosa aspettarsi.
A riprova dell’entusiasmo dell’Europa nei confronti di questa nuova tecnologia, sono stati infatti stanziati dall’Italia 19 milioni di euro che verranno impiegati, fino alla fine dell’anno, per permettere alle aziende di ricevere un supporto tecnico e commerciale che possa consentire di sfruttare appieno l’uso dei satelliti e dei loro dati. Anche lo stesso Governo italiano si è impegnato a trasformare, entro il 2021, il 10% della superficie agricola in terreno coltivato con mezzi e tecniche di ultimissima generazione. L’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ha infatti un grosso braccio operativo in Italia nel Consorzio di ricerca Hypatia, e sono proprio i satelliti Sentinel ad essere alcuni di quelli impiegati per il monitoraggio agricolo ed ambientale.
L’utilizzo di dati satellitari, quindi, ha assunto ormai un ruolo chiave nel settore dell’agricoltura di precisione: in Italia, tuttavia, sono ancora veramente pochi gli agricoltori che hanno deciso di sfruttare le potenzialità derivanti da queste soluzioni tecnologiche, tanto che la cifra di “precision farmers” stimata per il Belpaese è a malapena dell’1%. In un tempo che già anticipa il possibile impiego dei droni e dei “visori per la realtà aumentata” in campo agricolo, con soluzioni sempre più fantascientifiche che riuscirebbero a snellire e ad ottimizzare ulteriormente il settore, sarebbe opportuno prevedere un’azione ancora più incisiva di convincimento e coinvolgimento degli imprenditori agricoli verso queste applicazioni.