Rimosso dalla Cina il bando sulla carne suina italiana
Per il ministro Martina è un risultato importante a sostegno del settore, raggiunto grazie alla cooperazione col Ministero della Salute
La Cina ha aperto il mercato alla carne suina fresca italiana che era bloccato dal 1999. In particolare, l’Amministrazione Generale per iI Controllo della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (AQSIQ) e il Ministero dell’Agricoltura cinese hanno riconosciuto l’indennità da malattia vescicolare della macroregione del nord. Si tratta di un’area composta da Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna e Marche, dove è concentrato oltre l’80% della produzione nazionale di carne suina.
“Abbiamo ottenuto un risultato molto importante a tutela della nostra suinicoltura – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – sul quale abbiamo lavorato intensamente negli ultimi mesi in sinergia con il Ministero della Salute e con l’Ambasciata italiana in Cina. È fondamentale ora entrare presto nella fase operativa e aprire definitivamente il mercato. Andiamo così ad aggiungere un tassello fondamentale al piano strategico che abbiamo messo in campo per sostenere con forza le esportazioni dei nostri prodotti in mercati cruciali come quello cinese. Basti pensare che negli ultimi anni le esportazioni italiane in Cina hanno superato i 350 milioni di euro, confermando anche un crescente interesse per il Made in Italy agroalimentare. Il superamento del blocco delle carni suine è dunque un passo in avanti decisivo, insieme ad altri negoziati che abbiamo concluso su olio d’oliva e agrumi e al progetto ‘10+10’, con il quale abbiamo registrato 10 Indicazioni geografiche cinesi in Europa e 10 Ig europee in Cina, tra le quali i nostri Grana Padano e Prosciutto di Parma.”