Proposta una area “Smog Free” nel Mediterraneo
L’iniziativa, presentata all’inizio di marzo nella Conferenza internazionale ”Reducing air pollution from ships in the Mediterranean Sea”, prova a istituire una zona di controllo delle emissioni con lo scopo di limitare l’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi
Ad adottare queste linee guida è un’alleanza di associazioni ambientaliste, rappresentata per l’Italia dalla onlus Cittadini per l’Aria, operativa dal 2016 e che raccoglie principalmente le ong della regione del Mediterraneo, in particolare Spagna, Francia, Italia, Malta, Grecia, oltre all’associazione europea con sede a Bruxelles, Transport & Environment, e l’associazione tedesca Nabu.
La “Dichiarazione di Roma” è stata adottata in occasione della Conferenza internazionale ”Reducing air pollution from ships in the Mediterranean Sea”. All’inizio di marzo, nel corso di una riunione del gruppo di lavoro del Consiglio d’Europa, la Francia ha intrapreso un tentativo di spingere per l’istituzione, nel Mediterraneo, di un’area Eca (Area di controllo delle emissioni). Idealmente questa proposta comprende l’istituzione di aree di controllo delle emissioni di zolfo (Seca) e ossidi di azoto (Neca) e, allo stesso modo, affronta esplicitamente le emissioni di particolato e di black carbon.
Ambientalisti e gruppi di riferimento delle comunità nelle città portuali dei vari Paesi del Mediterraneo, hanno accolto con favore l’iniziativa del governo francese invitando i rispettivi governi a intensificare l’impegno a sostegno di questo approccio, fa sapere il Ceo di Nabu (associazione capofila del progetto Europeo) Leif Miller. “La designazione del Mar Mediterraneo come area Eca è un passo atteso da tempo per ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi nella regione in modo significativo. È inaccettabile – dichiara Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – che le persone e l’ambiente dell’Europa meridionale debbano ancora soffrire a causa delle emissioni dei gas di scarico del settore marittimo, mentre il Mar Baltico, il Mare del Nord e la Manica hanno standard molto più stringenti da anni”. Secondo la coalizione, l’istituzione di un’area Eca mediterranea ripristinerebbe parità di condizioni nel mercato unico europeo sottoponendo armatori e porti del sud agli stessi requisiti normativi vigenti nei mari del nord. Sarebbe inoltre uno stimolo per l’adozione di tecnologie a basse emissioni e il trasferimento del know-how necessario all’interno dell’Unione Europea, migliorando la leadership europea nella tecnologia e la creazione di posti di lavoro nel settore marittimo. Pertanto, standard di emissione più severi nel Mediterraneo garantirebbero anche la sostenibilità del settore marittimo dell’Ue e la sua competitività economica.