giovedì, Novembre 21, 2024
Attualità

Più olio “made in Italy” in Cina

Unaprol presente alla collettiva Food Hospitality World di Guangzhou: cresce la domanda dei prodotti di qualità italiana. 26 aziende laziali in pole position

Shanghai Skyline 

Si allargano le opportunità commerciali per 26 aziende olivicole della regione Lazio in Cina. Un nuovo modello di collaborazione che mette insieme il pubblico, rappresentato da Regione Lazio, assessorato allo sviluppo economico ed attività produttive e Lazio Innova, ed il privato, rappresentato da Unaprol consorzio olivicolo italiano, muove i primi pazzi nella Regione di Guangzhou nel Sud della Cina. La collaborazione si svolge nell’ambito della collettiva Food Hospitality World con il progetto; Il Lazio: il gusto dell’olio extra vergine, la bellezza di un territorio.

Il consumo di olio di oliva in generale in Cina è in crescita e l’iniziativa di Unaprol mira ad incrociare la fascia benestante dei consumatori che ha iniziato a riconoscere ed apprezzare le proprietà salutistiche e nutrizionali di questo prodotto. “Il seminario, organizzato con la collaborazione dell’Agenzia ICE a Guangzhou mira – afferma il presidente di Unaprol, David Granieri, a stimolare la richiesta di qualità di olio extra vergine di oliva da parte dei consumatori cinesi attraverso corsi di educazione al consumo del prodotto di qualità italiana”.

Negli ultimi anni, l’aumento delle importazioni di olio di oliva in Cina è cresciuto sottolineando l’enorme potenziale che dimostra il mercato cinese per la commercializzazione di questo prodotto. La collettiva di 26 aziende della regione Lazio, organizzata da Unaprol, a Guangzhou è stata concepita con il modello misto di incontri B2B, istituzionali e studio del mercato attraverso due market visit con la distribuzione organizzata cinese per studiare ed approfondire il fenomeno della domanda del prodotto nella GDO locale.

Si punta con il progetto Regione Lazio, Lazio Innova e Unaprol, a rafforzare quanto sia salutare per i cinesi una dieta a base di olio extra vergine di oliva. Dopo il grande boom economico che ha comportato alcuni squilibri di tipo ambientale, le autorità cinesi pongono grande attenzione al concetto di benessere salutistico per i cittadini. Mangiare bene diventa, quindi, un imperativo e il modello alimentare della dieta Mediterranea è sempre più allo studio da parte dei cinesi che coniugano stili di vita occidentali, soprattutto con il fenomeno del fuori casa con un’alimentazione che si basa sull’uso di olio extra vergine di oliva di alta qualità.

Tra il 2009 ed il 2013 il volume del mercato dell’olio di oliva in generale in Cina è cresciuto del 25%. A sostenere la crescita sono stati l’aumento del redito pro-capite, l’aumento dell’urbanizzazione e l’apertura nei confronti della cultura occidentale. Secondo le previsioni dell’osservatorio economico di Unaprol fino al 2018 le vendite di olio di oliva dovrebbero aumentare del 17%.

Una previsione che dà fiducia agli operatori del settore in Italia e al mercato di alta qualità made in Italy dell’olio extra vergine di oliva. La regolamentazione doganale cinese stabilisce criteri di qualità e modalità di vendita molto rigidi e gli importatori dovranno conformarsi a queste norme. La Cina vuole favorire l’ingresso nel paese di olio certificato e di alta qualità. Una condizione che rende gli operatori italiani i più competitivi rispetto al resto dell’offerta presente sul mercato mondiale e che mette le 26 aziende Unaprol della regione Lazio in pole position sul mercato cinese.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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