Pensioni: annuncio bonus 80 euro è segnale positivo
Il presidente della Cia Dino Scanavino commenta positivamente le dichiarazioni del premier Renzi sulla possibilità di estendere il bonus anche ai pensionati con redditi inferiori al trattamento minimo
“L’ipotesi allo studio di estendere gli 80 euro anche ai pensionati al minimo rappresenta un segnale positivo, che va nella direzione auspicata dalla Cia e ne riconosce l’impegno sostenuto nell’ultimo anno”. Così il presidente nazionale della Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino, commenta l’annuncio di ieri da parte del premier Matteo Renzi.
“Quella dei pensionati è la categoria sociale che più di ogni altra ha garantito negli anni la tenuta sociale ed economica del nostro Paese attraverso sacrifici ai limiti della sopportabilità. Un ruolo strategico che assume una valenza ancora più incisiva nel settore dell’agricoltura dove sono impegnati quotidianamente sui temi della solidarietà, della difesa del suolo, del mantenimento del paesaggio e dello sviluppo dei territori rurali. Eppure -evidenzia Scanavino- tra impoverimento degli assegni, disagi socio-assistenziali e carenza di servizi nelle aree rurali, i pensionati sono ormai relegati ai margini del dibattito politico e istituzionale e ben 8 milioni vivono in semi-povertà, con assegni mensili sotto i mille euro e 2,2 milioni addirittura sotto i 500 euro”.
In quest’ottica la Cia, attraverso la sua associazione di riferimento Anp, presieduta da Vincenzo Brocco, ha deciso di avviare un percorso di sensibilizzazione dell’opinione politica al fine di garantire equità, giustizia sociale e un’esistenza dignitosa per i pensionati italiani: “Siamo partiti lo scorso mese di maggio -spiega- con la raccolta di oltre 100.000 firme su tutto il territorio nazionale per richiamare, all’interno della petizione della nostra Associazione nazionale pensionati, l’attenzione delle istituzioni e delle forze politiche sulla sostenibilità delle pensioni minime; a partire proprio dall’estensione del bonus di 80 euro ai pensionati al di sotto dei 1.000 euro mensili. Un confronto costruttivo sulla situazione precaria in cui tanti pensionati sono costretti a vivere, che abbiamo portato all’attenzione diretta del premier Renzi all’interno di una lettera inviata nel mese di novembre. La petizione -ricorda ancora Brocco- è stata successivamente presentata e illustrata in Parlamento in prima battuta presso il Senato, alla presenza della vicepresidente Valeria Fedeli, e successivamente, a febbraio, innanzi all’onorevole Marina Sereni, vicepresidente della Camera. Di recente, abbiamo richiesto un incontro sul tema al sottosegretario Luca Lotti”.
In virtù di tale importante percorso -hanno concluso i presidenti di Cia e Anp, Scanavino e Brocco- non possiamo che essere soddisfatti dalle ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio. L’auspicio, ora, è che l’ipotesi allo studio si traduca al più presto in un’iniziativa concreta da parte del Governo. Un atto necessario affinché le tantissime donne e uomini, dopo una vita di lavoro nei campi, possano vedersi finalmente economicamente riconosciuti i loro sacrifici”.