Nascerà il grande Parco di Roma Antica?
“La bellezza salverà il mondo” faceva dire Dostoevskij al suo principe. Gli ambientalisti invece sperano in una sorte migliore per i due grandi parchi alle porte di Roma, ricchi di biodiversità e, soprattutto, di tesori archeologici. Stiamo parlando del Parco dei Castelli Romani e di quello dell’Appia Antica che secondo i progetti di Italia Nostra si dovrebbero congiungere proprio attraverso la cerniera dell’antica Bovillae.
Era la città più vicina a Roma, a cui arrivava il primo tratto pavimentato dell’Appia (293 a.C.), che aveva preso il ruolo simbolico che fu di Alba Longa. All’intersezione tra la Regina Viarum e la Via Anziate, che da Tibur (Tivoli) portava ad Anzio, era uno snodo cruciale. La città era stata scelta come sede commemorativa della Gens Iulia, la stirpe cui apparteneva l’imperatore Augusto.
La realizzazione di questo grande parco, sostiene Italia Nostra, oltre a contribuire alla giusta valorizzazione dell’area, costituirebbe anche un volano di economia e di turismo eco-sostenibili. Fra l’altro le aziende agricole del Parco dei Castelli producono ottimo vino. Lo scorso anno sono state premiate per il Frascati superiore alla Rassegna Vini dei Parchi di Legambiente, ricorda il presidente Gianluigi Peduto.
L’unione in un grande Parco di Roma antica era il sogno di Antonio Cederna, uno dei padri dell’ambientalismo italiano, principale artefice del Parco dell’Appia Antica, che nei primo anni 80, insieme alla neonata Legambiente propose un’oasi archeo-ambientale che spaziasse dall’Anagnina all’Ardeatina, da inserire nel perimetro allargato del Parco dei Castelli. Poi sono seguiti lunghi anni d’oblio.
Oggi quel sogno torna alla ribalta con Mauro Abate, che insieme con un nutrito gruppo di ambientalisti ha costituito la Sezione di Marino di Italia Nostra, di cui è presidente. La sezione con i suoi archeologi e specialisti di rendering cartografico ha svolto una ricognizione dei siti archeologici presenti nell’area, in particolare dell’antica Bovillae, del suo teatro e del sacrario Sodales Augustales in onore della stirpe imperiale. Non c’è più tempo, dicono. La paura è quella che si faccia largo, fra i molti vincoli, facilmente disinnescabili, la speculazione edilizia.
Italia Nostra ha presentato tre progetti, uno alla Soprintendenza romana, che chiede la “Dichiarazione dell’Interesse Culturale” per l’antica città di Bovillae che consentirebbe di applicare il vincolo dell’inedificabilità, mentre gli altri due, depositati in Regione, propongono la congiunzione tramite due aree che abbracciano gli abitati di Frattocchie e di Santa Maria delle Mole. Il sogno di Cederna è arrivato anche in consiglio regionale con una proposta di legge a firma di Marco Cacciatore e Marta Bonafoni. In fondo, come ha detto Cacciatore l’unione dei parchi rappresenta un passo importantissimo per la tutela delle aree verdi e per la salvaguardia del paesaggio che dobbiamo conservare per le generazioni future.