Le ville romane raccontano
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali riprende il ciclo d’incontri e visite delle grandi ville di Roma, guidate da storici e archeologi di calibro, per valorizzare il patrimonio artistico della città. Il primo appuntamento, in calendario il 18 settembre, è dedicato alle Grotte e ai ninfei di Villa Borghese
A una manciata di mesi dal nuovo Giubileo, la Capitale racconta la sua storia, la sua cultura e la sua grande bellezza con un nuovo ciclo di appuntamenti sulle sue magnifiche ville. La serie d’incontri inediti e di visite, guidate personalmente da studiosi di storia dell’arte e archeologi di calibro, organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, riprende il prossimo 18 settembre, dopo le conferenze estive dedicate anche a I luoghi del cibo a Villa Borghese e alla storia dei banchetti e conviti tenuti nella Villa dal XVII al XIX secolo.
Il Casino dell’Orologio, realizzato nel XVI secolo come edificio di servizio annesso a un fondo rustico, mantenne il suo aspetto sino alla ristrutturazione dell’architetto Mario Asprucci, voluta da Marcantonio IV Borghese – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Gli appuntamenti si svolgeranno presso il Casino dell’Orologio a Villa Borghese, edificio di particolare pregio architettonico, affacciato su Piazza di Siena, un tempo utilizzato dal giardiniere come abitazione. Insomma, si tratterà di un grande viaggio nelle ville storiche della Capitale, che ancora oggi conservano intatto tutto il loro fascino.
Caspar van Wittel-Veduta di Roma con il Tevere, dal porto della legna, 1690 ca, collezione privata – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Gli argomenti in calendario spazieranno dalla cultura del verde e del paesaggio all’utilizzo dell’acqua nei giardini storici, dalla loro percezione letteraria e pubblica, alle scelte progettuali, alle particolarità degli arredi e alla committenza: da Villa Glori e il Parco delle sculture, agli studi d’artista di Villa Borghese, dai sotterranei dell’Aranciera, al racconto del ruolo dell’acqua nei giardini romani fra Quattro e Cinquecento, dalla storia di Villa Corsini alla singolare vicenda “dell’arredo” di Villa Sciarra al Gianicolo.
Villa Celimontana, La galleria dei lecci, 1890 ca, foto d’epoca-albumina Museo di Roma, AF 1865 – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Il ciclo di appuntamenti fa parte di “Patrimonio in Comune”, il programma di proposte culturali e educative della Sovrintendenza per promuovere la conoscenza di Roma e sviluppare la consapevolezza dell’importanza del suo patrimonio. Perché, in fondo, come disse Carlo Azeglio Ciampi durante il conferimento della cittadinanza onoraria, Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio. Nel primo incontro, dopo la pausa estiva, si parlerà delle grotte e dei ninfei di Villa Borghese, testimonianza di un complesso sistema delle acque ideato dagli architetti Flaminio Ponzio e Giovanni Vasanzio all’inizio del XVII secolo per la “villa di delizie” del cardinale Scipione Borghese.
G.F. Venturini (1650-1710)-Fontanone rustico nel giardino del principe Borghese, incisione, Gabinetto Nazionale delle Stampe – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Attraverso le fonti storiche e iconografiche sarà ricostruito l’insieme di spelonche, grotte, neviere e ninfei ideati per decorare i diversi settori della villa, che in parte sono andati perduti con le trasformazioni fatte in epoca Borghese e dopo l’acquisizione pubblica del parco. In parte però sono ancora visibili, come il ninfeo nel giardino del Casino del Graziano e i due ninfei del Casino del Muro Torto, l’attuale Casino dell’Aranciera, che oggi ospita il Museo Carlo Bilotti. A questi si aggiungono i due ninfei di Villa Giustiniani, acquisita dai Borghese nel 1820, che nonostante le molte modifiche ricordano ancora l’originario impianto seicentesco e la Grotta dei Vini, a cui si accedeva per una scala di 40 gradini. Insomma aveva proprio ragione Orazio quando diceva: Tu non vedrai cosa al mondo maggiore di Roma.
Casino dell’Orologio di Villa Borghese, rilievo di Guerriero che tiene per le briglie un cavallo, marmo bianco, primo quarto del II secolo d.C., Collezione Borghese, particolare – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali