Istat: la crisi impoverisce le famiglie, al Sud il 77% riduce quantità e qualità del cibo acquistato
La Cia in merito ai dati su reddito e condizioni di vita degli italiani nel 2013: la situazione economica del Paese è molto difficile, soprattutto nel Mezzogiorno dove l’incidenza della povertà è sempre più alta. Nell’ultimo anno sono saliti a oltre 4 milioni gli italiani costretti a chiedere aiuti alimentari.
La crisi persistente e la disoccupazione in aumento stanno impoverendo gli italiani. Anche se l’indicatore diminuisce di 1,5 punti percentuali nel 2013, la situazione nel Paese resta grave: le famiglie gravemente deprivate sono ancora 2,8 milioni, mentre quelle a rischio di povertà ed esclusione sociale sfiorano quota 4,4 milioni. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat relativi alle condizioni di vita degli italiani.
Si tratta di numeri drammatici che dimostrano quanto la situazione economica delle famiglie sia giunta al limite, tanto che solo nell’ultimo anno sono state 4 milioni le persone costrette a rivolgersi agli enti caritativi per un pasto gratuito o un pacco alimentare -evidenzia la Cia-. E sale la preoccupazione soprattutto al Sud, dove il disagio economico è sempre più diffuso: il rischio di povertà è più che doppio rispetto al resto del Paese e in Calabria e in Sicilia, per esempio, l’incidenza di povertà tocca una famiglia su tre.
Ma anche chi “resiste” ai colpi della crisi -spiega la Cia- deve mettere in atto tagli draconiani ai consumi, anche quelli insopprimibili come gli alimentari. Nell’ultimo anno il 65 per cento delle famiglie ha ridotto quantità e qualità del cibo acquistato, percentuale che però arriva al 77 per cento nel Mezzogiorno. Ancora: il 58 per cento sceglie i prodotti con il prezzo più basso, mentre una famiglia su quattro ritorna a riciclare gli avanzi. Infine il 21 per cento dice addio a pranzi e cene al ristorante.