Importante risoluzione del Parlamento Ue sull’etichettatura
E’ un segnale importante per la trasparenza e la valorizzazione delle produzioni agricole. Per il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino si tratta di “Un passaggio fondamentale sia per rilanciare la fiducia dei consumatori, minata da scandali e allarmismi alimentari, sia per garantire alle imprese agricole uno strumento che certifichi sui mercati la distintività delle loro produzioni. L’auspicio ora è che la Commissione recepisca questa indicazione e presenti al più presto una proposta legislativa”.
Con l’approvazione da parte dell’aula di Strasburgo della risoluzione sull’indicazione obbligatoria in etichetta del paese d’origine o del luogo di provenienza, l’Europa lancia un messaggio importante sui temi legati alla trasparenza alimentare e alla valorizzazione delle produzioni agricole. Lo afferma il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.
Il provvedimento approvato in Parlamento, pur essendo un atto d’indirizzo, contiene importanti sollecitazioni che l’esecutivo comunitario non potrà ignorare. Il latte per il consumo diretto e utilizzato come ingrediente nelle produzioni casearie e le carni finora escluse dall’indicazione obbligatoria del luogo d’origine o utilizzate come ingrediente, necessitano infatti di maggiori tutele in etichetta.
Si tratta -spiega Scanavino- di un passaggio necessario sia per rilanciare la fiducia dei consumatori, sempre più spesso minata da scandali alimentari e da allarmismi, sia per garantire alle imprese agricole uno strumento che riconosca e certifichi sui mercati la distintività delle loro produzioni. Un’arma in più quindi, che, se unita al rafforzamento del sistema delle denominazioni di origine, può rilevarsi particolarmente strategica in chiave competitiva sia sul mercato interno sia su quello internazionale.
Per queste ragioni -sottolinea il presidente della Cia- è opportuno che all’indirizzo del Parlamento Ue segua al più presto una proposta legislativa da parte della Commissione. Solo con la completa tracciabilità del prodotto che arriva in tavola, infatti, i 500 milioni di consumatori europei avranno tutte le informazioni necessarie per scegliere cosa comprare, senza rischiare di cadere in inganni e con garanzie per i prodotti “made in Italy”. Una misura che tutela allo stesso tempo anche i nostri produttori, che lavorano sulla qualità, l’eccellenza e la genuinità degli alimenti.
“Un passaggio fondamentale sia per rilanciare la fiducia dei consumatori, minata da scandali e allarmismi alimentari, sia per garantire alle imprese agricole uno strumento che certifichi sui mercati la distintività delle loro produzioni. L’auspico ora è che la Commissione recepisca questa indicazione e presenti al più presto una proposta legislativa”.
Con l’approvazione da parte dell’aula di Strasburgo della risoluzione sull’indicazione obbligatoria in etichetta del paese d’origine o del luogo di provenienza, l’Europa lancia un messaggio importante sui temi legati alla trasparenza alimentare e alla valorizzazione delle produzioni agricole. Lo afferma il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.
Il provvedimento approvato in Parlamento, pur essendo un atto d’indirizzo, contiene importanti sollecitazioni che l’esecutivo comunitario non potrà ignorare. Il latte per il consumo diretto e utilizzato come ingrediente nelle produzioni casearie e le carni finora escluse dall’indicazione obbligatoria del luogo d’origine o utilizzate come ingrediente, necessitano infatti di maggiori tutele in etichetta.
Si tratta -spiega Scanavino- di un passaggio necessario sia per rilanciare la fiducia dei consumatori, sempre più spesso minata da scandali alimentari e da allarmismi, sia per garantire alle imprese agricole uno strumento che riconosca e certifichi sui mercati la distintività delle loro produzioni. Un’arma in più quindi, che, se unita al rafforzamento del sistema delle denominazioni di origine, può rilevarsi particolarmente strategica in chiave competitiva sia sul mercato interno sia su quello internazionale.
Per queste ragioni -sottolinea il presidente della Cia- è opportuno che all’indirizzo del Parlamento Ue segua al più presto una proposta legislativa da parte della Commissione. Solo con la completa tracciabilità del prodotto che arriva in tavola, infatti, i 500 milioni di consumatori europei avranno tutte le informazioni necessarie per scegliere cosa comprare, senza rischiare di cadere in inganni e con garanzie per i prodotti “made in Italy”. Una misura che tutela allo stesso tempo anche i nostri produttori, che lavorano sulla qualità, l’eccellenza e la genuinità degli alimenti.