I “BeeHotel” per le api solitarie
di Gianluca De Angelis
Il 20 Maggio si celebrerà il primo World Bee Day, giornata mondiale dedicata alle api indetta dalle Nazioni Unite, e porterà con sé diverse novità interessanti nel campo dell’apicoltura: grande attenzione sarà ovviamente rivolta alla sensibilizzazione verso l’importanza di questi insetti sia per l’agricoltura che per l’ambiente in generale, ma gli eventi non si fermeranno qui. Per festeggiare anche in Italia questa giornata, infatti, l’associazione Buono organizzerà una giornata all’interno dell’Oasi LIPU di Castel di Guido con incontri, passeggiate naturalistiche e attività per ogni età per avvicinarsi al mondo delle api e della natura in generale, ma soprattutto verranno aperti i primi BeeHotel in Italia per offrire rifugio alle api solitarie.
Ma di cosa stiamo parlando? I BeeHotel sono delle strutture esagonali in legno al cui interno sono disposte cannucce di carta, ciocchetti di legno e laniccia, tutti materiali utilizzabili dalle api per creare un rifugio artificiale dove deporre le uova e proteggere le larve, aree sicure che queste particolari api faticano enormemente a trovare in ambienti urbani, dove spesso vengono scacciate.
Le api solitarie, infatti, sono molto meno conosciute delle api da miele, ma in realtà costituiscono la maggior parte delle oltre 20.000 specie di api esistenti al mondo: a differenza di quelle più note, però, le api solitarie non vivono in colonie e, dato che non hanno grandi quantitativi di miele da proteggere, non hanno sviluppato un pungiglione e contengono piccolissimi quantitativi di veleno, cosa che le rende praticamente innocue.
Il principale scopo delle api solitarie, tuttavia, le rende estremamente importanti per la salvaguardia del verde urbano e della riproduzione vegetale: il loro lavoro principale, infatti, è quello dell’impollinazione di bacche e alberi da frutto, ciò vuol dire che un giardino con molte api solitarie avrà un ricco raccolto di frutta e bacche. Le femmine (tutte fertili, al contrario delle api da miele) e le larve mangiano principalmente pollini, mentre i maschi mangiano solo nettare: un’ulteriore particolarità è che sia maschi che femmine svolgono il ruolo di impollinatori, volando di fiore in fiore.
Questa particolare specie trova il suo rifugio, ad esempio, nella cavità degli alberi morti o nel suolo: la popolazione di api solitarie, tuttavia, è in serio declino. Ciò è dovuto alla progressiva riduzione delle aree adatte a creare questi ripari e alla continua riduzione del loro habitat naturale: il loro nido è costituito, infatti, da canne di bambù o da legname con piccoli buchi, all’interno dei quali le femmine possono trovare un posto sicuro per deporre le uova e immagazzinare il polline.
Quindi un ruolo fondamentale per la loro sopravvivenza potrebbe essere giocato proprio dai BeeHotel: “L’idea di costruire hotel per api solitarie ha un doppio scopo” ha spiegato, infatti, anche il presidente di Buono, Carlo Taccari, “Da un lato offrire un riparo a questi incredibili insetti che aiutano a mantenere verdi le nostre città; dall’altro educare e sensibilizzare sull’importanza della biodiversità e della tutela dell’ambiente”. I BeeHotel possono essere costruiti in maniera semplice e essere installati praticamente ovunque: se si riuscisse a portare a compimento un piano di costruzione di una fitta rete di BeeHotel sul territorio, mettendo questi piccoli nidi sui balconi, sui giardini o sui tetti, ma anche nei parchi e nei giardini delle scuole, si aiuterebbe la salvaguardia di questi piccoli impollinatori, senza dimenticare anche l’opportunità educativa di ammirarne la vitalità e l’incessante lavoro, constatandone così l’enorme utilità.