Horizon 2020 chiama per progetti sulla sostenibilità ambientale
L’Ue accelera la battaglia contro il cambiamento climatico e mette a disposizione per i progetti migliori più di un miliardo di euro. Centrali gli interventi per cambiare l’agricoltura
Mettendo a disposizione 1,3 miliardi di euro, l’Unione europea ha deciso di finanziare per il biennio 2018-2020 (attraverso il programma Societal Challenge 2 del programma Horizon 2020) i progetti che meglio possano coniugare le esigenze di progresso della nostra società con il raggiungimento di quella sostenibilità ambientale di cui il pianeta ha assolutamente bisogno. Parole chiave per accedere ai fondi divengono così: mitigazione dei cambiamenti climatici; sicurezza alimentare; salvaguardia delle risorse naturali; economie alternative a quelle basate sui combustibili fossili ed utilizzo delle risorse marine attraverso la loro salvaguardia.
Focus delle misure sul miglioramento della sostenibilità in Agricoltura
Nel tentativo di superare le dinamiche generate dalla ‘Rivoluzione verde’ degli anni ’70 (centrata sull’utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi per implementare le produzioni), gli investimenti dell’Unione mirano ora a quei progetti che meglio promuoveranno per esempio un’agricoltura rispettosa della biodiversità o per interventi in grado di assicurare produzioni rurali che garantiscano cibo sano e sicuro. Pari attenzione verrà concessa a quelle proposte che si concentreranno sul miglioramento del benessere degli animali o su una gestione sostenibile dei suoli. Verranno poi considerate con particolare interesse quelle azioni dedicate allo sviluppo di applicazioni per promuovere Reti fra le collettività.
Un insieme di azioni che se troveranno sviluppo l’Unione europea confida possano rendere più agevole il raggiungimento degli obiettivi che hanno costituito la base degli accordi di Parigi sul Clima (Cop21) per contrastare il surriscaldamento del Pianeta.
Fra i propositi principali al primo posto quello di mitigare il cambiamento climatico, implementando la capacità di resilienza delle terre e del mare attraverso politiche che possano modificare il modo con cui viene gestita l’agricoltura (una delle principali fonti di emissione di CO2) insieme a proposte per una maggiore tutela delle risorse forestali e dei mari (i più grandi sequestratori naturali di anidride carbonica). Stato. I piani presentati in questo ambito dovranno poi concentrarsi su un’altra priorità che ci attende: assicurare cibo (e mangimi per l’allevamento) sufficienti e sani e energia necessaria per nutrire una popolazione che nel 2050 raggiungerà i 10 miliardi di persone.
Altro punto centrale nei propositi dell’Unione è quello di favorire la transizione verso un’economia circolare. Attraverso le disposizioni di Horizon 2020 verranno così sostenuti quei progetti che favoriranno sistemi di produzione e distribuzione efficienti sotto il profilo delle risorse e che contemplino ad esempio piani per un uso nuovo e più efficiente di rifiuti, residui e sottoprodotti, insieme a modelli di business che mantengano e valorizzino il capitale naturale dell’Ue.
Grande attenzione poi a tutte quelle proposte tese a garantire ecosistemi funzionali che permettano maggiore sicurezza alimentare, incoraggiando stili di vita sani. Inclusività dovrebbe essere la nuova parola chiave anche nel promuovere azioni per una gestione sostenibile della terra, del suolo, dell’acqua e della biodiversità in vista di una nuova relazione fra uomo e natura.
Un impegno concreto viene preso poi dall’Unione europea per il sostegno economico di quei progetti che ad alta innovazione sono forse troppo visionari per suscitare l’interesse del capitale finanziario privato. Investire in ricerca e sviluppo – sottolineano da Bruxelles – diventa infatti una vera priorità proprio per trovare quei modelli alternativi che possano finalmente garantire nuovi equilibri.
L’attenzione della misura Horizon 2020 si sposta poi dalle città alle aree rurali. I fondi a disposizione di Societal Challenge 2 vengono infatti indirizzati nelle zone di campagna o della costa dovranno concentrarsi i progetti in vista di una nuova connessione per questi territori, assicurando qui quelle soluzioni smart che permettano maggiori relazioni fra le comunità, attraverso servizi che promuovano nuove partnership tra produttori, trasformatori, rivenditori e società civile.
Cristiana Persia