Gelate improvvise: al Nord i danni maggiori
A rischio vigneti e frutteti. La Cia avvia il monitoraggio dei danni sul territorio: grande preoccupazione per i vini di pregio. In alcune aree persa fino al 70% della produzione d’uva.
Vigne, ortofrutta e piante ornamentali duramente colpite dall’improvvisa ondata di maltempo, gelo e neve, che sta inaspettatamente attraversando l’Italia. Al Nord appare seriamente compromessa la produzione del Barolo e nel Veneto molti altri vini di pregio sono a rischio. Questo l’allarme della Cia-Agricoltori Italiani che ha avviato un monitoraggio nelle aree più colpite per fare una stima realistica dei danni.
Comunque, guardando il paesaggio di alcuni scorci agricoli delle regioni settentrionali, la situazione delle perdite appare da subito pesante. Si ragiona in termine di decine di milioni di euro “bruciati” dal gelo.
Nella sola provincia di Padova, dove sono 5.800 gli ettari coltivati a vite, 3.200 dei quali si trovano sui Colli Euganei, per un valore complessivo di 60 milioni di euro, in una sola notte “sotto zero” è stato danneggiato almeno il 70% della produzione.
Anche in Piemonte e Liguria la situazione è critica per l’agricoltura. Perché ad accusare il colpo, oltre alle viti, sono state anche piante orticole, frutta e piante ornamentali. Infatti, in questa fase, dove la fioritura e la maturazione di varie produzioni è avanzata, il freddo risulta devastante. In alcuni territori -afferma la Cia- si attiveranno le richieste di stato di calamità naturale, attraverso sollecitazioni alle Regioni.