Borghi italiani, un patrimonio da preservare e rilanciare
Il PNRR stanzia un miliardo di euro per la rinascita di questi piccoli gioielli d’Italia, modelli di sviluppo sostenibile per il futuro del nostro Paese
L’Italia è una terra di città d’arte, ma anche di borghi incantati, piccoli scrigni di storia, cultura, tradizioni e buon cibo che raccontano la nostra identità più autentica. Eppure, molti di questi luoghi stanno scomparendo, vittime dello spopolamento e dell’abbandono da parte dei giovani. Un dramma che non riguarda solo il paesaggio fisico, ma anche quello umano e culturale, un patrimonio immateriale fatto di saperi, mestieri, spirito di comunità e genuinità che rischiamo di perdere per sempre.
Per contrastare questa tendenza, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato importanti risorse nell’ambito della Missione 1, dedicata a “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, con particolare attenzione alla componente 3, “Turismo e cultura”. Tra le misure di punta, la linea di intervento 2.1 “Attrattività dei borghi” si pone l’obiettivo di rilanciare queste realtà attraverso progetti di rigenerazione culturale e sviluppo turistico, con un finanziamento complessivo di un miliardo di euro.
Un modello di sviluppo sostenibile
Ripopolare i borghi non è solo una questione di memoria o romanticismo, ma un’opportunità concreta per rilanciare l’Italia attraverso modelli di sviluppo sostenibile. Questi piccoli centri, infatti, offrono una visione alternativa alla frenesia delle città: spazi a misura d’uomo, dove qualità della vita, agricoltura biologica, artigianato locale e turismo lento possono integrarsi per creare economie nuove e resilienti.
Il buon cibo, frutto di antiche tradizioni agricole, e la cultura materiale, tramandata per generazioni, rappresentano attrattori di un turismo sostenibile sempre più richiesto da viaggiatori in cerca di esperienze autentiche. Questo modello può contribuire anche a riequilibrare il turismo, troppo spesso concentrato in poche mete già sovraffollate, valorizzando l’intero territorio italiano.
Il turismo delle radici: un ponte tra passato e futuro
In questo scenario, il turismo delle radici gioca un ruolo chiave. Si tratta di un fenomeno che mira a riavvicinare gli italiani nel mondo ai loro luoghi d’origine, stimolando un turismo che non è solo visita, ma ritorno alle proprie radici e alla memoria familiare. Paesi come Biccari, in provincia di Foggia, hanno dimostrato che è possibile invertire il trend dello spopolamento: l’offerta di case a un euro, unita a iniziative mirate per coinvolgere la comunità locale e i turisti, ha portato nuovi residenti e visitatori, molti dei quali provenienti dall’Argentina.
Esempi virtuosi da Nord a Sud
Da Nord a Sud, ci sono storie che ispirano. A Morterone, il paese più piccolo d’Italia con soli 33 abitanti, la resilienza è diventata un’arte. Nel Centro Italia, il Reatino offre una costellazione di borghi che custodiscono il fascino del passato: Fiamignano, Pescorocchiano e le sue frazioni raccontano una vita semplice ma ricca di significato.
Al Sud, iniziative come quella di Biccari mostrano come la collaborazione tra amministrazioni locali, associazioni e comunità italiane all’estero possa generare nuove opportunità. E non manca il cinema a raccontare queste storie: il film “Un mondo a parte“, con Antonio Albanese, ci restituisce in chiave dolce-amara le sfide e la bellezza della vita in un borgo.
Rilanciare i borghi: una sfida collettiva
Salvare i borghi è una sfida che riguarda tutti: istituzioni, cittadini e anche il mondo delle imprese. Investire in infrastrutture, digitalizzazione e politiche di inclusione è fondamentale, ma lo è altrettanto creare narrazioni che restituiscano il valore di questi luoghi.
In un’epoca in cui si parla sempre più di sostenibilità e connessione con la natura, i borghi italiani possono diventare laboratori a cielo aperto per un futuro più equilibrato. Offrendo esperienze uniche, attirando un turismo di qualità e ridando centralità alle comunità locali, possiamo trasformare lo spopolamento in una nuova opportunità di crescita.
L’Italia dei borghi non è un semplice ricordo in bianco e nero, ma una risorsa viva, un modello per lo sviluppo sostenibile. Grazie al supporto del PNRR, di politiche e progetti mirati alla rigenerazione culturale e al rilancio turistico dei piccoli centri, si stanno creando nuove opportunità. Ora, però, la sfida è nelle mani di tutti noi: è importante valorizzare e promuovere questo straordinario patrimonio affinché possa essere conosciuto, vissuto e goduto dalle generazioni presenti e future.