L’allenamento è meglio farlo ascoltando musica
Ricerca di 4 atenei: se si ascolta musica ritmata durante l’attività sportiva si fatica meno e ci si allena di più
Non è difficile vedere nei parchi o per le vie delle città, oppure in palestra o in centri sportivi, persone che corrono o fanno attività indossando cuffie o auricolari per ascoltare musica. Una pratica abbastanza comune tra gli sportivi amatoriali e non. Ora una ricerca condotta dall’Università di Verona in collaborazione con l’Università di Milano, l’Università eCampus di Novedrate e l’Università di Spalato (Croazia) e pubblicata sulla rivista Frontiers in Psichology ha dimostrato che allenarsi ascoltando musica può aiutare ad allenarsi meglio.
La musica, spiegano i ricercatori, provoca una specie di effetto distrazione e aumenta la partecipazione all’esercizio fisico. Sono arrivati a queste conclusioni studiando l’effetto del ritmo di un brano musicale su alcune persone che eseguivano una serie di esercizi fisici.
Lo studio ha dimostrato che ascoltando brani con 170-190 battiti per minuto è possibile migliorare la resa dell’allenamento faticando meno e dando il meglio di sé. Grazie alla giusta musica allenarsi può diventare più piacevole ed efficace e, in particolare un certo tipo di musica, incrementa i benefici degli allenamenti e riduce la percezione dello sforzo fisico. La scelta della musica è molto soggettiva e si basa su preferenze individuali o culturali ma la ricerca ha stabilito che la musica ideale per allenarsi è quella ad alto ritmo soprattutto quando si praticano esercizi come la camminata, oppure quando ci si allena con esercizi di alta intensità come il sollevamento pesi.
I ricercatori hanno sperimentato l’effetto del tempo musicale su 19 donne che eseguivano un allenamento di resistenza (camminare su un tapis roulant) o esercizi ad alta intensità (come la leg press, pressione sulle gambe) in quattro differenti condizioni: in silenzio, con una musica a bassa frequenza (90-110 bpm), media (130-150 bpm) e ad alta frequenza (170-190 bpm). Sono stati poi presi in considerazione alcuni parametri come la forza massima, la percezione dello sforzo richiesto dall’esercizio e la frequenza cardiaca, partendo dal presupposto che più questa è alta più l’esercizio è vantaggioso per la forma fisica.
“Abbiamo visto che l’ascolto di musica ad alto ritmo durante camminata e lavoro in palestra comporta un aumento di frequenza cardiaca e uno sforzo percepito più basso rispetto a quando si fa sport senza ascoltare la musica” ha spiegato Luca Paolo Ardigò, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento diretto dal prof. Andrea Sbarbati dell’Ateneo di Verona: “Ciò significa che l’esercizio sembra meno impegnativo ma è in realtà più vantaggioso in termini di miglioramento della forma fisica”.
Insomma la musica potrebbe essere inquadrata come un tipo di sostanza idonea per migliorare le proprie prestazioni. Fra i prossimi obiettivi potrebbero esserci aspetti come la melodia, i testi e il genere musicale specifico. Nel frattempo non resta che farsi la propria playlist.