Anche in Molise la “Settimana della Bonifica”
Una serie di eventi e di incontri per sensibilizzazione i cittadini sui problemi della difesa idrogeologica, gestione e tutela delle acque di superficie, salvaguardia ambientale ed energie rinnovabili, oltre che sull’attività dei Consorzi di Bonifica ed Irrigazione, saranno organizzati anche dai tre Consorzi di Bonifica del Molise nella “Settimana Nazionale della Bonifica”, dal 16 al 24 maggio prossimo. E’ quanto comunica Giorgio Manes, presidente dell’Unione dei Consorzi di Bonifica del Molise, nell’annunciare che anche in Molise si svolgeranno passeggiate e visite guidate, con incontri e momenti di confronto. I grandi impianti idraulici del Molise saranno aperti al pubblico nei due fine settimana e le scuole, i gruppi organizzati e le persone interessate potranno contattare, per programmare le visite, i Consorzi di Bonifica di Larino, Termoli e Venafro. “La Terra nutre, l’Uomo la divora” è lo slogan che l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica, lancia per la Settimana Nazionale della Bonifica 2015, il cui logo è una mela ‘spolpata’, per ricordare che c’è bisogno di un nuovo modello di gestione del territorio, ad iniziare dallo stop alla continua cementificazione, con una maggiore oculatezza nell’utilizzo delle risorse naturali. In Molise, evidenzia l’Unione dei Consorzi di Bonifica, se la superficie forestale regionale registra un aumento si riduce, invece, progressivamente la Superfice Agricola Totale. Per la forestazione, infatti, si è passato dai 147.750 ettari del 2005, che già rappresentavano quasi il 33% della totale superficie regionale, agli attuali 172.222 ettari. L’avanzata dei boschi molisani, in linea con la tendenza nazionale, è stata fortemente sostenuta, con le misure mirate dei Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013, in Molise le risorse rese disponibili per tali interventi sono state circa 30 milioni di euro. Per la Superficie Agricola Totale, invece, in Molise l’ultimo censimento registra 252.322 ettari, con un calo dell’11,4% in dieci anni. Secondo dati di Coldiretti, negli ultimi 20 anni, in Italia ed analogamente in Molise, si è dimezzata la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole, che hanno difficoltà a realizzare concrete opportunità economiche con le superfici boschive, e viene a mancare, quindi, chi svolge l’indispensabile attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza del bosco. Aumenta, quindi, la superficie boschiva, ma quella non custodita. Gli alberi dei boschi, se non vengono opportunamente curati, con una gestione agricola-produttiva, tendono a prolificare e crescere in modo selvaggio ed invecchiando, con i residui di tronchi morti, rami secchi e sterpaglie, creano fenomeni di erosione del terreno. Il fogliame ed i rami caduti finiscono, spesso, per ostruire i canali di scolo delle acque pluviali, ed in estate aumenta il pericolo di incendi. Tragedie come quelle subite da regioni come la Liguria danno un forte monito. E’ questa, conclude Giorgio Manes, una delle ragioni della fragilità del territorio , ed è il risultato di un modello di sviluppo sbagliato che, in Italia, ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni ben 2,15 milioni di ettari di terra coltivata.