sabato, Novembre 23, 2024
Al Museo Contadino di Anguillara il laboratorio di ceramica alla ricerca della dea della fertilità – Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori”
Territorio

Alla ricerca della Grande Madre

Sabato 17 dicembre il Museo Contadino di Anguillara offre una nuova e imperdibile iniziativa: un laboratorio di ceramica nel segno dell’antica dea della fertilità. L’iniziativa è inserita nel calendario di appuntamenti “Tesori Naturali 2022 Lazio Eterna Scoperta” del Parco di Bracciano-Martignano

In meno di cinque centimetri, rinvenuta sul fondo del lago di Bracciano, una piccola statuina ha raccontato la storia dell’uomo e dei suoi riti sacri. Il piccolo “gioiello” dell’antico passato fu scoperto nel 2000, all’interno del villaggio neolitico denominato “La Marmotta” ad Anguillara Sabazia – datato al radiocarbonio intorno al 5260 a.C. – oggi sommerso dalle acque del lago, a circa 360 metri dalla riva e a circa 10 metri di profondità.

La statuina de “la Grande Madre” veduta frontale, © M.A. Fugazzola D. 2001 – “Preistoria in Italia”

Si tratta del più antico insediamento neolitico di sponda dell’Europa occidentale rinvenuto fino ad oggi. La minuscola scultura è stata realizzata da un blocco unico di steatite verde e riproduce una figura femminile con estrema accuratezza. Con i suoi seni e i fianchi floridi, richiama una tipologia di “Dea Madre” diffusa in epoca neolitica nel Mediterraneo e nell’Europa dell’Est. È la cosiddetta “Venere de La Marmotta”, oggi in bella mostra al Pigorini. Sabato 17 dicembre, a quella minuscola statuina così importante, “la Grande Madre”, il Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” di Anguillara, dedica un laboratorio gratuito di ceramica, guidato dall’esperta ceramista Iones Ricci.

Il laboratorio di ceramica – Parchilazio

L’iniziativa è inserita nel calendario di appuntamenti “Tesori Naturali 2022 Lazio Eterna Scoperta” del Parco di Bracciano-Martignano. Chi vuole potrà cimentarsi nella realizzazione della propria statuina della fertilità. Il laboratorio è aperto a persone di ogni età. La piccola “Venere” fu rinvenuta sotto al pavimento di una costruzione rettangolare, che per le sue caratteristiche è stata individuata come luogo sacro, soprattutto per i numerosi frammenti che sono stati ritrovati nelle sue immediate vicinanze, che rimandano a pratiche rituali tipiche del culto neolitico della “Dea Madre”.

Il laboratorio è guidato dall’esperta ceramista Iones Ricci – Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori”

Il gesto di inserire una statuina femminile nelle fondazioni di alcune abitazioni – spiega l’autorevole sito “Preistoria in Italia”, ispirato al lavoro di Marja Gimbutas e Momolina Marconi – lo si ritrova nei riti praticati tra il VII ed il V millennio a.C. dalle prime comunità di agricoltori del vicino Oriente, della Tessaglia e delle aree danubiano-balcaniche, come rito propiziatorio verso gli abitanti della casa o del villaggio.  Le strutture e gli oggetti di legno e di cesteria ritrovati hanno permesso di classificare le specie arboricole allora presenti e di conoscere la grande perizia delle tecniche di lavorazione degli abitanti del villaggio.

Teca con le barchette de “La Marmotta” – Museo della Civiltà, L. Pigorini

Erano coltivatori di cereali e leguminose, e allevatori di ovicaprini, bovini e suini che, insieme alla cacciagione e alla raccolta di frutta selvatica, fornivano la quantità di proteine animali necessarie alla comunità. I raccolti venivano staccati, ancora in spighe, e conservati sia dentro grandi dolia sia in silos. Sono state rinvenute anche macine e macinelli litici che servivano alla lavorazione delle granaglie. Così dai frammenti di quell’antico passato riemerge la preistoria dell’uomo con le sue abilità, le sue abitudini ed i suoi riti, su cui oggi il Museo Contadino di Anguillara, con una sorta di “macchina del tempo”, ritorna alla riscoperta di quell’antica cultura.

Veduta panoramica del lago di Bracciano, dove è stato scoperto il villaggio neolitico – Parchilazio

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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