A Santa Severa l’antico maniero torna a far parlare di sé
Il direttore del Polo Museale Civico, Flavio Enei, gli ha dedicato una vera e propria guida tra storia e archeologia, mentre la gestione dell’intero plesso è ancora oggetto di accese polemiche.
Era tornato alla ribalta sulle pagine di cronaca, circa venti anni fa, quando fu ritrovata la chiesa paleocristiana dedicata a Santa Severa, martirizzata sotto Diocleziano alla fine del V secolo dell`era volgare, sotto il cortile interno del plesso. Nel corso degli anni il castello di Santa Severa, una volta proprietà del Pio Istituto ospedaliero di Santo Spirito, si è arricchito con un proprio museo dedicato alle sue antiche vestigia, allestito all’interno della Rocca trecentesca e della Torre saracena, e del Museo Civico del Mare e della Navigazione Antica.

Il primo scavo della chiesa paleocristiana dedicata alla martire Santa Severa – GATC
Oggi però è protagonista di un’accesa polemica sulla sua gestione amministrativa. I cittadini, preoccupati di vedersi sottrarre un bene così prezioso, riuniti in un comitato di difesa, con il locale Gruppo Archeologico (GATC) hanno lanciato una petizione su change.org, perché la proposta di valorizzazione della Regione Lazio prevede lo sgombro del “Museo del Castello” e del “Centro Studi Marittimi” annesso al Museo del Mare e della Navigazione Antica.

L’ingresso del castello di Santa Severa – © Archivio Civinini
Nei giorni scorsi è tornato a far parlare di sé con la presentazione di una guida che lo racconta fra storia e archeologia, firmata dal direttore del Polo Museale civico di Santa Marinella – che include anche Santa Severa – Flavio Enei, fondatore del GATC, associazione di volontari per i beni culturali. All’incontro hanno partecipato la soprintendente per Archeologia e paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale Margherita Eichbetg e Paola Fratarcangeli, consigliere delegata del comune di Santa Marinella ai Beni archeologici.

Un momento della presentazione avvenuta fra le mura dell’antico maniero – GATC
La guida, intitolata “Il castello di Santa Severa”, corredata da belle immagini d’autore, è pubblicata da Universo Editore, molto conosciuto a livello locale per la pubblicazione di un rivista settimanale gratuita, che cerca di fare informazione reale sul territorio. Il direttore dell’editrice, Cristiani Cimarelli, ci anticipa che sono in programma oltre alla ristampa aggiornata del saggio sulla vicina necropoli di Cerveteri, un libro di racconti sui falsi d’autore dei preziosi vasi etruschi e una mappa dettagliata dell’Oasi di Torre Flavia in collaborazione con il CNR e Roma metropolitana.

L’archeologo Flavio Enei, mentre illustra la sua guida pubblicata dall’Editrice Universo – ©Archivio Civinini
Il Castello di Santa Severa, sorto sui resti dell’antica Pyrgi, è uno dei più antichi scali portuali del Tirreno, frequentato dalla preistoria fino ai giorni nostri in modo interrotto, importante luogo di culto, città etrusca, fortezza romana, castello e borgo medievale. Enei con la sua guida propone un viaggio a ritroso nel tempo descrivendo il nuovo percorso museale che si snoda attraverso i secoli, tra la fine del Mondo antico e la Tenuta dell’Ottocento, realizzato dopo anni di studi, battaglie e paziente attesa. Perché il castello di Santa Severa per gli abitanti è un vero luogo del cuore, come per il battagliero Enei, cresciuto fra i tumuli etruschi, che durante la presentazione della sua opera ha detto senza mezze misure: ci faremo ammazzare piuttosto che far dismettere il Museo della Rocca.

L’ingresso del Museo del Castello allestito nella Rocca, affacciata sul litorale di Pyrgi – Sito del Castello di Santa Severa