martedì, Dicembre 3, 2024
Gastronomia

Olio: istituzione e produttori uniti per la sicurezza e qualità

Più made in Italy nel mondo, più cultura del prodotto e un sistema di controlli sulla qualità e a tutela dei consumatori unico al mondo, questa la strategia per salvaguardare l’eccellenza agroalimentare. Oggi taglio del nastro ufficiale di Sol&Agrifood, alla presenza del vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio e della Vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta anticontraffazione Colomba Mongiello. Tra le presenze estere anche Nabil Chaouki, Presidente del Settore sviluppo e produzione del Ministero dell’agricoltura del Marocco, e domani, per la prima volta, Jean Louis Barjol, Direttore del Coi – Consiglio Oleicolo Internazionale.

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L’Italia è il Paese da tutti riconosciuto come quello dove si produce bene e si mangia meglio. Merito di una tradizione agroalimentare che non ha eguali e che trova espressione in un tessuto di quasi 7.000 imprese capaci, nonostante la dimensione medio-piccola, di fare innovazione e di affrontare i mercati internazionali, oltre che di un sistema di controlli sulla qualità e per la sicurezza alimentare unico al mondo. Proprio l’unicità dei controlli, condiviso dalla filiera e dalle istituzioni nella sua filosofia di salvaguardia del prodotto e dei consumatori, è stato il filo conduttore del convegno inaugurale di Sol&Agrifood (22-25 marzo 2015), il Salone dell’agroalimentare di qualità aperto da ieri a Verona in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech. Presente in questa occasione, per la sua prima volta anche a Vinitaly, il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio, per il quale Sol&Agrifood e Vinitaly sono “il luogo dove si coltiva l’ambizione di essere leader nel mondo non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale”. Perché la crescita della cultura del prodotto favorisce il suo sviluppo economico. A fare gli onori di casa il presidente di Veronafiere Ettore Riello, che definendo l’agroalimentare italiano come un “cocktail di sapori e saperi” ha affermato che “l’export costituisce la chiave dello sviluppo di questo settore, con un fatturato che dal 2004 al 2014 ha registrato una crescita del 70%, per un valore totale di circa 34 miliardi di euro. L’obiettivo, in linea con le direttive del Mipaaf, è quello di raggiungere quota 36 miliardi a fine 2015 e 50 miliardi nel 2020”. Il made in Italy agroalimentare eccelle in tutte le sue produzioni: dai formaggi ai salumi, dai prodotti dolciari a quelli da forno, paste, conserve, caffè e ha nell’olio extravergine di oliva una punta di diamante, che rappresenta una delle principali voci dell’export agroalimentare italiano, pari nel 2014 a 1,3 miliardi di euro. Quello oleicolo è certamente il comparto che più degli altri ha contribuito a far crescere in Italia e in Europa il sistema dei controlli, chiedendo fin dagli anni ’90 la tracciabilità dell’origine del prodotto, proprio per tutelare produttori e consumatori rispetto al falso made in Italy. Il risultato è che nessun’altra Nazione al mondo può vantare il livello di lotta alla contraffazione che fa dell’Italia il Paese dove si scoprono più frodi e sofisticazioni. I numeri del comparto sono stati dati dal direttore di Unaprol, Pietro Sandali, che ha messo in evidenza il drastico calo, oltre il 40%, della produzione oleicola italiana nell’ultima campagna. Questa carenza di prodotto italiano – ha affermato Colomba Mongiello, Vicepresidente della Commissione anticontraffazione della Camera – richiede un’applicazione ancora più puntuale del sistema dei controlli, perché non vogliamo falso made in Italy in giro”. Per sconfiggere questo fenomeno e quello dell’imitazioni “è necessario – ha proseguito Mongiello – portare il vero made in Italy e la sua cultura nel mondo”. Nell’anno orribile dell’olivicoltura italiana giunge la risoluzione parlamentare firmata dall’on. Colomba Mongiello e da altri 46 parlamentari che offre un contributo per la tutela di questo prodotto simbolo del made in Italy nel mondo; si tratta di un atto parlamentare che impegna il governo a individuare un plafond non inferiore a 90 milioni di euro da ripartire nell’arco di un triennio per attivare iniziative di valorizzazione dell’olio extravergine di oliva, con particolare riguardo ad azioni divulgative volte a favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergine di qualità. Ieri, nel primo giorno di Sol&Agrifood, consegna dei diplomi agli oli extravergine vincitori del Sol d’Oro Emisfero Nord, svoltosi a Verona nel febbraio scorso. La premiazione dei vincitori di medaglia domani alla cena di Gala di Sol&Agrifood. Questi campioni dell’eccellenza e quelli premiati dal Sol d’Oro Emisfero Sud in Cile nell’autunno 2014 sono in degustazione nell’Oil Bar di Sol&Agrifood in collaborazione con Onaoo (Organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva) per tutto il periodo della manifestazione.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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