Enogastronomia, innovazione, sostenibilità: il futuro del turismo nel Lazio passa da qui
Nel primo Forum del Turismo della Regione, pubblico e privato si incontrano per discutere le linee di sviluppo per il triennio 2025-2027
Si terrà mercoledì 5 febbraio, a Roma, il primo Forum del Turismo della Regione Lazio: un momento di confronto tra i rappresentanti delle Istituzioni e degli operatori di settore per valorizzare il turismo di qualità e offrire nuove opportunità di crescita per tutte le comunità e i territori.
Tra gli altri relatori, sono previsti gli interventi di: Giuseppe De Martino, Presidente della Sezione Industria del Turismo e del Tempo libero Unindustria (all’interno del panel “Le nuove esigenze del mercato del turismo: innovazione, inclusività, servizi, sostenibilità”); Elena Palazzo, Assessore Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità – Regione Lazio; Francesco Rocca, Presidente Regione Lazio; Daniela Garnero Santanchè, Ministro del Turismo.
Nel corso dell’evento sarà inoltre presentato il Piano Regionale Triennale del Turismo 2025-2027: un’occasione unica per scoprire le nuove strategie e iniziative dedicate allo sviluppo del settore.
Innovazione, inclusività, servizi, sostenibilità, trasporti, sicurezza e infrastrutture sono le parole chiave attraverso cui si svilupperà il confronto.
L’orientamento della Regione è chiaro: considerate le sfide attuali e future lo stesso termine “turismo” non sembra più cogliere le innumerevoli sfaccettature che ha assunto oggi il mercato. Più corretto, invece, parlare di “turismi”, per sottolineare la moltiplicazione di territori, prodotti, strutture ricettive, operatori, tipologie di visitatori che ha ampliato enormemente il ventaglio della proposta del territorio laziale.
Accanto all’immagine consolidata del turismo improntato sull’incredibile patrimonio storico, archeologico, artistico e architettonico locale, quindi, sempre più spazio verrà dato ai territori meno esplorati, ai più naturali e a quelli che ospitano proposte relative al benessere e “buon vivere”, all’enogastronomia, al turismo delle “radici”, delle tradizioni e delle comunità locali, così come al turismo sportivo.
Un “turismo diffuso” fra i territori laziali, insomma, costruito sulla base di alcuni pilastri ben chiari:
- Sostenibilità ambientale, sociale, economica.
Garantire un settore turistico equilibrato e resiliente, a basso impatto sull’ambiente, che sappia gestire gli impatti dell’overtourism sulle comunità ospitanti, sulla conformazione urbanistica delle città e sul tessuto sociale ed economico dei territori.
- Personalizzazione delle esperienze e turismo «tailor-made».
Rispondere adeguatamente alle richieste di personalizzazione dell’offerta turistica, permettendo al turista di poter accedere a una gamma diversificata di servizi, offrendo al contempo una cura profonda dei dettagli e un’ampia disponibilità per andare incontro alle singole esigenze.
- «Slow tourism», unicità e autenticità delle esperienze.
Investire su un tipo di turismo che si basa su un’esperienza di viaggio lento, approfondito, che permette d’immergersi completamente nell’“ecosistema” del luogo e che è orientato alla sostenibilità sia ambientale sia sociale.
- Innovazione, digitalizzazione e sicurezza informatica.
Puntare sull’innovazione tecnologica e sui progressi digitali nell’ambito del settore turistico, in quanto driver di sviluppo che contribuisce a migliorare l’esperienza del visitatore.
- Eccellenza, esclusività e qualità dell’offerta.
Puntare su un’offerta che presenti standard qualitativi elevati, prerequisito essenziale per assicurare la soddisfazione e fidelizzazione dei turisti e una maggiore attrattività del territorio.
- Lotta al turismo sommerso e miglioramento dell’offerta ricettiva regionale.
Contrastare il fenomeno dell’abusivismo turistico, rafforzando il monitoraggio e la verifica sulle locazioni e destinando un’attenzione particolare al segmento degli affitti brevi, anche attraverso la collaborazione tra Regione e Ministero del Turismo.
- Messa in rete, co-progettazione e filiere.
Rafforzare il coordinamento fra i diversi attori della governance e del tessuto produttivo locale che permetta di massimizzare i risultati, attivare nuove risorse ed evitare gap informativi e di sviluppo.
- Competenze e capacity building, verso un’occupazione di qualità.
Investire sulla formazione del capitale umano e sullo sviluppo di nuove competenze professionali al passo con le esigenze del contesto, favorendo percorsi caratterizzati da competenze di alto livello – dalle soft e hard skills alle competenze digitali e tecnologiche – così da formare e attrarre alti profili professionali attraverso percorsi formativi innovativi e di eccellenza, contrastando i fenomeni di precarietà e lavoro nero ancora molto presenti nel mercato turistico.
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Tutti aspetti che si legano alla transizione ecologica e digitale e che stanno aprendo nuove opportunità di sviluppo, inedite fino a pochi anni fa e per le quali è indispensabile il confronto con il partenariato locale.
Non a caso, un altro pilastro del Piano è quello dedicato ad inclusività e accessibilità, per garantire che tutti possano godere delle esperienze di viaggio, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, economiche o sociali, migliorando, soprattutto per le persone fragili o le famiglie con bambini, la mobilità, l’intermodalità e i servizi di assistenza territoriali.
Un modo di rendere il viaggio sempre più inclusivo e permettere a chiunque (a partire da persone anziane, invalide, con disabilità o con intolleranze alimentari) di fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi della medesima qualità degli altri fruitori e senza aggravi del prezzo.
Si tratta di un ambito dalla potenzialità enormi e per buona parte ancora inesplorate: basti pensare che in Italia ci sono 4 milioni di persone diversamente abili o con intolleranze alimentari; un numero che, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sale a 1,3 miliardi nel mondo (pari al 16% della popolazione totale). Cifre va aggiunta una popolazione sempre più anziana, che raggiungerà i 3 miliardi di persone nei prossimi anni.
«Credo che queste persone possano essere non una nicchia ma un valore aggiunto, una risorsa per l’Italia» ha dichiarato l’On. Gianluca Caramanna, consigliere istituzionale del ministero del Turismo e primo firmatario di una proposta di legge sul turismo accessibile. «La proposta – continua Caramanna, mira a garantire il diritto a strutture e trasporti accessibili a tutti: essa è attualmente in commissione alla Camera e vede d’accordo tutte le forze politiche», anticipando che «potrebbe concludere l’iter in primavera ed entrare in vigore la prossima estate».
La legge destina 50 milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche e a un fondo per aiutare i turisti disabili ad accedere alle strutture che garantiscano i requisiti di accessibilità con certificazione.
Per partecipare al Forum del Turismo della Regione Lazio è necessario iscriversi entro e non oltre lunedì 3 febbraio, registrandosi al link https://www.lazioinnova.it/eventi/e/forum-del-turismo-della-regione-lazio/.