giovedì, Novembre 21, 2024
Un particolare dell’antico palazzo che ospitava il convento di padri olivetani – Sito Museo della Cucina
Cultura del Cibo

Alla scoperta del primo Museo di Cucina

Il Garum si trova nel cuore del Palatino, a Roma, ed è un piccolo gioiello incastonato nella storia. L’ha allestito il maestro pasticcere Rossano Boscolo, fondatore della Campus Etoile Academy. In mostra ci sono antichi ricettari, utensili e macchine per preparare il cibo.

A Roma, a pochi passi dal Lupercale, quel luogo dove si favoleggia siano stati allattati dalla lupa Romolo e Remo, gli antichi fondatori della città, si trova il Museo della Cucina che offre gratuitamente la possibilità di visitare l’importante collezione raccolta dal maestro pasticcere Rossano Boscolo.

Un piccolo gioiello incastonato in un mare di storia – Sito del museo

Suo padre si mise nel business alberghiero quando era solo un ragazzo, e lui prese le redini della cucina, cominciando a dare corpo alle sue prime innovazioni. La passione di Boscolo prima l’ha portato a realizzare un Campus d’ispirazione internazionale per la formazione dei giovani chef. Il Campus Etoile Academy, raccoglie anche un importante patrimonio librario. La cucina, infatti, dice Boscolo, non è solo cibo, ma anche arte, storia, tradizione, cultura.

Rossano Boscolo, lo chef e mago della pasticceria che ha creato il museo – FB Campus Etoile Academy

Lo chef però ha in mete di più e lo scorso anno ha creato il Museo della Cucina, il Garum, con annessa biblioteca. Il museo è stato allestito, in via dei Cerchi, nella splendida location del Monastero dei padri Olivetani, dell’ordine Benedettino, con la sua facciata iconica a foggia di sipario teatrale e quella mano di gesso, con l’indice puntato, detta dai romani “la mano di Cicerone”. Al piano inferiore il Garum mette in mostra le più varie strumentazioni che nel corso dei secoli si sono utilizzate in alta cucina, in pasticceria, in cioccolateria, in gelateria, nella panificazione e nelle cucine domestiche.

La ricca collezioni di strumenti da cucina – Sito del museo

Sono esposti pezzi che spaziano dagli stampi barocchi per il gelato di primo Seicento alle cucine a gas degli anni Cinquanta del secolo scorso; dalle bellissime tazzine toscane ottocentesche, alle macchine per la pasta dei nostri giorni fino alle pentole di design del secondo Novecento. Non mancano, inoltre, vere e proprie chicche come il primo gioco di cucina per bambini, prodotto a Ravensburg nel 1898, o come le semplici e fascinose scodelle da desco conventuale.

Storia, tradizioni e curiosità della cucina – Sito del museo

Al museo dicono che il sito è in lavorazione e presto sarà disponibile online l’intera collezione. La biblioteca, che si trova al piano superiore, offre un percorso didattico guidato all’interno della grande storia della cucina con curiosità, notizie “gustose”, ricette e parole tratte dalle molte rarità bibliografiche esposte. Non ci sono soltanto le prime edizioni de l’Artusi, ma anche ricettari di Escoffier e Carême, chef che hanno fatto la storia della cucina francese e di grandi maestri del passato come Platina, che scriveva cosa magiare e come mangiare “seguendo l’esempio di Catone, uomo di eccellente virtù, di Marrone, sommo fra i dotti, di Colummella e di Celio Apicio”.

I preziosi volumi esposti nella biblioteca – Sito del museo

Il museo mette a disposizione dei visitatori anche un’audioguida che illustra i volumi esposti. Il Garum è un piccolo gioiello incastonato in un mare di storia, dove oltre a vistare il museo e la biblioteca è anche possibile organizzare eventi e trovare ospitalità nelle 10 stanze ricavate dalle celle dei monaci olivetani. Insomma, uno spazio per capire come diceva Levi Strauss che “la cucina di una società è il linguaggio nel quale essa traduce inconsciamente la sua struttura”.

L’antico palazzo – Sito del museo

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

    Visualizza tutti gli articoli
Hide picture