Anche quest’anno parte la campagna “Adotta un Torpedino”
Riparte dalla città di Fondi la campagna “Adotta un Torpedino”, l’iniziativa nata nel 2017 da un’idea dei produttori del primo pomodoro a marchio del Lazio, servirà per sostenere l’emergenza Coronavirus attraverso il ricavato della vendita online di 6000 piantine del prezioso minisanmarzano.
Per regalare un messaggio di speranza a chi è meno fortunato in un momento in cui la solidarietà, il sostegno e la collaborazione sociale sono elementi essenziali per migliorare il presente e costruire il futuro, basterà così collegarsi al sito internet: torpedino.it e acquistare, dal 20 aprile al 15 giugno, uno dei 250 plateau da 24 piantine di Torpedino, al costo simbolico di 52 euro, che potrà essere recapitato in tutta Italia, compatibilmente alle norme di sicurezza vigenti.
I proventi raccolti quest’anno, oltre a finanziare le opere emergenziali per il Covid-19 messe in atto dal Comune di Fondi, andranno in aiuto anche dell’associazione di promozione sociale “Liberamente”, nata per rispondere alle esigenze delle famiglie con bambini affetti da disordini del neurosviluppo ed in particolare con disturbo dello spettro autistico attraverso un approccio di tipo cognitivo comportamentale basato sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA).
“Il Covid-19 ci sta facendo vivere momenti difficili e mai come adesso sentiamo forte il senso di comunità e di vicinanza verso chi è in particolari condizioni di difficoltà – dichiara Mariano Di Vito, CEO della Torpedino srl – Ad oggi con il progetto “Adotta un Torpedino” siamo riusciti a raccogliere e a destinare dal suo esordio, oltre diecimila euro in opere di beneficienza distribuite tutte sul territorio di Fondi. Solidarietà che ora più che mai deve essere sostenuta e incrementata. Da qui la decisione di mettere anche per quest’anno le piante di pomodoro Torpedino a disposizione degli orti casalinghi, soprattutto dopo che la Regione Lazio ha autorizzato l’attività agli agricoltori hobbisti. Come produttori crediamo infatti che il tornare alla terra possa costituire per molti una funzione terapeutica utile a scacciare non solo ansia e stress, ma anche a sentirsi parte attiva di un progetto adatto a vedere e a vivere le preoccupazioni in maniera diversa”.
Dunque un vero e proprio antistress capace di restituire sapore alla vita e diffondere emozioni che riportano alla consapevolezza di aver fatto del bene e alla speranza di ciò che sarà.