giovedì, Novembre 21, 2024
La Via della seta – Fonte: AIKAL
Cultura del Cibo

20mila km di agroalimentare italiano

AIKAL e Regione Veneto presentano la nuova “via della seta” come porta dell’Oriente per la nostra cultura agroalimentare. La percorrerà la carovana di Overland in un lunghissimo viaggio da Venezia a Pechino, sulle antiche orme dei Polo.

di Barbara Civinini

Come sosteneva Lévi-Strauss “Il cibo crudo è natura, quello cotto cultura”. Proprio per preservare e diffondere la nostra antica cultura agroalimentare, apprezzata in tutto il mondo, AIKAL, Associazione internazionale per lo sviluppo della cultura e della solidarietà e la Regione Veneto, con il patrocinio, fra gli altri, dei Beni Culturali e dell’ICE, hanno presentato “La carovana delle qualità agroalimentari e della cucina italiana sulle orme di Marco Polo”, in un recente seminario che si è svolto a Venezia.

Si tratta di un progetto, firmato da AIKAL METAKOM, che guarda a Oriente e intende percorrere quell’antica via della Seta (nessun collegamento con quella su cui si sta discutendo a livello politico – ndr) già battuta dai Polo nel XIII secolo, per far conoscere il nostro patrimonio agroalimentare e aprire gli scambi con una cultura così lontana dal Mediterraneo, eppure altrettanto affascinante.

Per secoli si è favoleggiato sugli spaghetti portati da Marco Polo dalla Cina, anche se in realtà la tomba dei Rilievi (IV sec. a.C.) di Cerveteri testimonia che la pasta era già un alimento prodotto dagli etruschi. Questo profondo legame tra Venezia e Pechino ha permesso di costruire dei nuovi rapporti lungo la Via dei Polo, cittadini della Regina adriatica, culla della letteratura, della cultura e del commercio.

Overland che ha visitato quei luoghi dai primi anni ottanta con il suo ideatore, Beppe Tenti, è pronta a ripartire con la sua carovana alla volta di Pechino. Gli ospiti a bordo saranno i rappresentanti di tutte quelle aziende che desiderano promuovere in Cina le loro attività, prodotti, servizi e tecnologia. La Via della Seta Overland rappresenta la prima fase del Progetto Paese Italia teso a coinvolgere le diverse Civiltà della Tavola dei 5 continenti in una mostra itinerante sul patrimonio alimentare, da allestire fra Venezia, Pechino e Dubai, che poi dovrebbe divenire una vera e propria esposizione permanente mondiale da allestire nello storico Palazzo dei Soldati, quartier generale all’epoca della Serenissima.

La mostra sarà collegata a Expo 2020, con la volontà di costruire una rete mondiale che approfondisca i temi connessi a una corretta alimentazione e a una gestione consapevole delle risorse.

Del resto, ha detto Giampiero Comolli, docente del Comitato accademico AIKAL, nel recente seminario che si è svolto nel capoluogo veneto, l’80% del nostro export cibo-vino è concentrato in 21 paesi su 200. Forse cercare nuove destinazioni può essere il modo giusto per ampliare le nostre potenzialità. Se vogliamo arrivare a 70 mld di export – ha proseguito – dobbiamo aprire nuovi mercati, nuovi canali, e bisogna saperlo fare bene con una squadra unica. Prima della partenza ufficiale, verrà fatto il punto della situazione con un pre-viaggio, spiega Mario Guadalupi, vice AIKAL.Una volta stabiliti incontri e luoghi lungo il percorso della seta, prosegue, si farà un Road show nei capoluoghi di Regione per raccogliere le adesioni delle imprese interessate.

La carovana vera e propria, composta di 30-40 camper, partirà l’estate dell’anno prossimo e percorrerà circa 20 mila chilometri, attraversando più di 14 nazioni.

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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