Aria di festa nelle campagne: al via la vendemmia!
Parte in questi giorni l’evento più atteso fra le comunità agricole. Quest’anno per la raccolta si potrà fruire anche dei nuovi voucher per le prestazioni occasionali introdotti dal Decreto dignità
Dalla Sicilia sino alle Alpi è iniziato uno dei momenti più importanti per il mondo agricolo: l’avvio della vendemmia. A seconda delle alture, del tipo di vigneti e del loro posizionamento questa si protrarrà per tutto settembre, per continuare fino alla fine di ottobre e sfiorare in alcune regioni – le più assolate – l’inizio di novembre. Secondo le previsioni degli esperti questa stagione si rivelerà particolarmente ricca, con un aumento nella raccolta che oscillerà fra un 10 e un 20 per cento in più rispetto allo scorso anno, quando condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli legate alla grande siccità sofferta dalle viti avevano parzialmente compromesso il raccolto. Per questo 2018 si attendono invece produzioni sino a 47 milioni di ettolitri che impreziosiranno le nostre tavole e verranno accolti con grande favore anche su quelle straniere, grazie alla certosina opera di marketing strutturata in questi anni per il posizionamento nei mercati internazionali .
Come ogni anno non sarà possibile sottrarsi al confronto con il nostro rivale storico: la Francia. Secondo le prime stime di Agreste, il servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese la produzione dei cugini d’oltralpe dovrebbe essere di circa 46,8 milioni di ettolitri, il 27% in più dello scorso anno. Un risultato che potrebbe scipparci per questo settore la leadership a livello mondiale conquistata lo scorso anno in termini di montante quantitativo.
Secondo Coldiretti la produzione tricolore questo anno sarà comunque destinata per oltre il 70% a vini DOCG, DOC e IGT. 332 vini saranno quelli a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt), mentre il restante 30 per cento verrà assorbito dai vini da tavola.
Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.
Risultati che ci portano molto lontano dunque, in qualità e specializzazione, da quanto accadeva intorno agli ’80, quando la maggior parte dei nostri impianti erano dedicati alla produzione di vini generici, bianchi o rossi, che allora come comunque anche oggi, continuano a costituire i tagli base per strutturare, in potenza e note, vini – spesso internazionali – molto famosi e pregiati.
Per questa vendemmia resta ora da vedere se la nuova normativa appena approvata dal Governo Di Maio – Salvini attraverso la deliberazione del Decreto dignità, che prevede la reintroduzione dei voucher in agricoltura, riuscirà sul serio ad aiutare il comparto senza compromettere il diritto dei lavoratori.
A questo strumento che permette di regolarizzare le prestazioni occasionali nel settore primario – definito dall’Inps PrestO – potranno farvi ricorso per un periodo che non potrà superare i 10 giorni solo le aziende agricole che hanno sino a 5 lavoratori dipendenti. Non ci saranno più voucher cartacei e tutta la procedura dovrà essere espletata dal datore di lavoro telematicamente attraverso il sito dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Non sarà inoltre possibile utilizzarli per quei lavoratori con cui si è interrotto un contratto di lavoro nei sei mesi precedenti.
Potranno essere assunti temporaneamente con questa modalità solo pensionati, disoccupati, percettori di reddito di inclusione (o altre forme di sostegno al reddito) e studenti fino al compimento del 25° anno di età. Dal nuovo Decreto è stato stabilito anche un compenso minimo: questo non potrà essere comunque inferiore a 36 euro per prestazioni che non potranno superare le 4 ore lavorative (se la mansione affidata una tantum fosse ad esempio di sole 2 ore il lavoratore percepirebbe comunque 36 euro).
Infine, il lavoratore potrà chiedere il pagamento dei voucher direttamente alle Poste che entro il 15 del mese successivo al compimento delle prestazioni salderanno in contanti quanto dovuto.
Cristiana Persia