venerdì, Novembre 22, 2024
Agricoltura

Droni, cavallo di battaglia per l’agricoltura di precisione

di Gianluca De Angelis

Il futuro dell’agricoltura risiede nelle nuove tecnologie, in quella branca che ormai viene chiamata agricoltura di precisione, a riprova che l’avanzamento tecnologico non sia affatto un’esclusiva dei grandi centri urbani ma che, se sfruttata con intelligenza, sia estremamente utile in ogni settore economico e lavorativo. Dai satelliti ai robot che analizzano le condizioni dei campi, fino ad arrivare a sensori avanzatissimi e a mappature tridimensionali, un ruolo fondamentale in questo ambito è ricoperto soprattutto dai droni: ormai sdoganati nel campo della fotografia e del videomaking, questi piccoli robot volanti senza pilota riescono a fornire un quantitativo di dati impressionanti, soprattutto se ottimizzati appositamente per questo tipo di impiego.

I droni agricoli, infatti, offrono un occhio inedito che consente di osservare le proprie coltivazioni da una prospettiva altrimenti irraggiungibile:  da questo punto di vista è possibile raccogliere dati e informazioni su una singola pianta e monitorare lo stato delle colture, vedere la quantità di acqua presente nel terreno che le circonda, lo stato di maturazione o ancora calcolare gli esatti quantitativi di fertilizzanti o pesticidi necessari per il mantenimento di una coltivazione, riducendo così anche sprechi e costi inutili.

In realtà, i droni sono così utili perché, semplicemente, riescono a far lavorare dall’alto i sensori multi-spettrali in grado di rilevare tutti i grossi quantitativi di dati necessari per effettuare delle valutazioni ultra-precise: tra i vari strumenti usati ad alta quota citiamo le luci ad infrarossi, che risultano particolarmente efficaci perché  la clorofilla presente nelle piante consente di amplificarne la riflettività, cosa che permette di avere un metro di giudizio chiaro sullo stato di salute della vegetazione.

Il Giappone, ad esempio, utilizza da anni droni agricoli per sostituire in tutto e per tutto il contadino per svariati compiti, che vanno dalla semina automatizzata e al monitoraggio dell’andamento, fino alle attività di “spraying” nelle risaie. Ma gli utilizzi possono essere veramente un’infinità: i droni agricoli sono infatti in grado di tracciare delle mappe tridimensionali utilizzabili per un monitoraggio generale altamente preciso, che possono poi essere analizzate esplorandole tramite modelli 3D. Ad esempio, le piante che risultano già n buona salute vengono rifornite da un quantitativo inferiore di concime per non soffocarle, mentre quelle più deboli vengono nutrite maggiormente: tutto per puntare ad un risparmio economico finale notevole.

Ma non finisce qui: tra i vari obiettivi dei droni agricoli, infatti, vi è quello di allarmare i coltivatori riguardo ad eventuali infestazioni parassitarie: a testimoniare l’utilità di questi strumenti in questo ambito è stato il ruolo fondamentale che hanno giocato i droni nello snidare le infestazioni di punteruolo rosso durante la strage di palme avvenuta sul suolo italiano, così come per la xylella fastidiosa, parassita che ha afflitto gli olivi.

L’agricoltura di precisione, però, in Italia è ancora una realtà ben lontana dal concretizzarsi in maniera solida e diffusa, tanto che al momento arriva a coprire solamente l’1% circa della superficie agricola nazionale. C’è da dire che lo Stato italiano si sta muovendo per cercare di implementare maggiormente queste tecnologie, anche se per avviare un concreto step in questa direzione, almeno all’inizio, lo sforzo economico ricade ancora sui singoli imprenditori: quella che rimane è tuttavia la consapevolezza che, volenti o nolenti, il futuro dell’agricoltura passerà soprattutto per queste tecniche innovative.

 

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