domenica, Novembre 24, 2024
AgricolturaAmbiente

40° CIA – “Rappresentanza evoluta” per le imprese agricole

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Se l’Agricoltura è stata finora la Cenerentola d’Europa adesso è arrivato il momento di scrollarsi di dosso questa immagine: ci sono ancora mille problemi da risolvere, nodi sui quali si giocherà il futuro della politica agricola europea ed il confronto tra Nord e Sud dell’Unione. Ma se l’agricoltura viene vista soprattutto in chiave ambientale e alimentare, se diventa protagonista su questi temi, allora avrà un ruolo decisivo sul destino dell’intera politica europea.

Il ministro Maurizio Martina è stato categorico, nel suo intervento alla cerimonia con cui si sono aperte le manifestazioni per il quarantennale della CIA: agricoltura, alimentazione, ambiente, sono le chiavi di un nuovo discorso che vede come punto centrale il cittadino. È un rapporto nuovo, quello con il cittadino consumatore, che sposta tutti gli obiettivi della politica.

Ecco allora emergere i temi della qualità, della tracciabilità, della filiera, dell’internazionalizzazione e del made in Italy. Ecco il grosso interrogativo sul futuro del nostro globo, sugli sconvolgimenti climatici che da eccezioni sono ormai diventati norma. Una serie di problemi che, per essere risolti, meritano l’impegno e il consenso di tutte le forze, in particolare quelle che operano nel mondo agricolo.

Un impegno che, a nome della categoria rappresentata, il presidente della CIA Dino Scanavino non ha mancato di assicurare al ministro, ricordando anche quanto fatto nel corso di questi 40 anni di attività, da quel 1977 quando, con l’unificazione tra Alleanza Contadini, Federmezzadri ed UCI, nacque la Confederazione italiana coltivatori che poi, nel ’92, evolse nell’attuale Confederazione italiana agricoltori.

Una storia attraverso i cambiamenti dell’impresa agricola e della rappresentanza sindacale dei suoi operatori in Italia che oggi, come evidenziato da Scanavino, deve essere ridefinita alla luce delle nuove esigenze del settore: una rappresentanza concreta, connessa con il reale, competente, più vicina ai bisogni degli imprenditori associati, per rispondere alle loro stesse richieste evidenziate in uno studio effettuato dalla confederazione insieme al Censis.

La spinta all’iscrizione a un’associazione di rappresentanza – emerge dall’indagine – per gli agricoltori dipende da due fattori essenziali: l’idea che ci sia qualcuno che in sede politica rappresenti i loro interessi e le loro esigenze, e la possibilità di avvalersi di servizi ad hoc messi a disposizione degli iscritti.

Alle aziende agricole infatti interessa soprattutto la semplificazione degli adempimenti burocratici, l’abbattimento del carico fiscale, la tutela del Made in Italy, il sostegno economico all’avvio delle imprese da parte dei giovani, la promozione di accordi quadro e di filiera. Un compito che la CIA, secondo quanto assicurato dalla sua dirigenza, intende portare avanti ancora per almeno altri 40 anni.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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