venerdì, Novembre 22, 2024
Agricoltura

Dalla terra ferita rinasce la vita

Negli ultimi trent’anni,  in Italia si è perso il 18,8% della superficie agricola. Ma nelle aree colpite da terremoti il fenomeno è stato più accentuato. Tra i comuni disastrati del Friuli (terremoto nel 1976) si è perso nello stesso periodo il 42,9% e in Irpinia (terremoto nel 1980) la superficie agricola è diminuita di un quarto (-24,9%). Quello che sembrerebbe il settore per sua natura più al riparo dagli effetti di un sisma -i danni arrecati a terreni, piante, colture, appaiono meno rilevanti di quelli ai fabbricati ad uso imprenditoriale o civile- risulta, nel lungo periodo, il settore più penalizzato, con l’abbandono delle attività agricole nei territori interessati.

È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis sullo stato delle economie e delle agricolture nelle aree del Paese colpite dai terremoti dagli anni ’80 a oggi, presentata a L’Aquila al convegno di apertura della 7.a Festa della Cia da Ester Dini, responsabile del settore Lavoro e rappresentanze del Censis.

La fotografia dell’agricoltura post-terremoto tracciata dal Censis non poteva non provocare una serie di commenti, per la quasi totalità preoccupati per lo stato del settore, ai quali ha cercato di dare risposte rassicuranti il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, che ha seguito con estremo interesse il convegno della Cia.

Ritardi vari e intralci burocratici hanno penalizzato oltremodo gli imprenditori agricoli colpiti dal sisma, soprattutto nel territorio abruzzese e nella provincia di L’Aquila in particolare: ma come hanno reagito i responsabili della Confederazione italiana agricoltori? Quale aiuto hanno potuto offrire agli associati? Il presidente Giuseppe Politi.

Politiche diverse portano, ovviamente, a risultati diversi. Così le decisioni prese all’indomani del sisma de L’Aquila hanno pesato – e stanno pesando – in modo oltremodo gravoso sulla popolazione e sulle aziende abruzzesi. Cosa che invece non è successa in Emila, recentemente, e inUmbria nel ’97. Il perchè ce lo spiega Raffaele Capponi, tecnico della Cia Umbria e volontario della Protezione Civile a Sigillo (Perugia).

All’indomani di ogni sisma le preoccupazioni, oltre che per le vittime e per i danni subiti, sono vive anche per quello che può riservare il futuro. tra gli operatori agricoli, per fortuna, sembra che alcuni siano riusciti a soffrire un po’ meno: quelli che si sono dedicati all’agriturismo, imprenditori che, pur subendo gli stessi danni rilevanti dei colleghi delle altre aziende agricole, hanno recuperato prima e meglio condizioni ottimali. Il presidente di Turismo Verde, Giuseppe Gandin.

Resta, alla fine, un dubbio atroce: quante persone si sarebbero potute salvare a L’Aquila quella notte tremenda? Molte, quasi tutte, sicuramente, se i segnali che la terra aveva mandato per giorni e giorni non fossero stati tragicamente sottovalutati. La Giustizia ha fatto il suo corso, anche se per ora i risultati sono solo quelli del primo grado di giudizio e anche se niente e nessuno potrà ridare la vita a quanti l’hanno persa quella notte o potrà mai risarcire a pieno chi ha perso tutti i suoi averi. Sulle responsabilità della Commissione Grandi Rischi il prof. Stefano Maria Cianciotta, dell’Università di Teramo, ha scritto insieme ad Alessandro XXXX il libro “La condanna della Commissione Grandi Rischi. Responsabilità istituzionali e obblighi di comunicazione nella società del Rischio”, presentato dall’autore nel corso del convegno.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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