Qualità dell’aria. Deputati Ue sostengono nuovi limiti sugli inquinanti
Il Parlamento ha approvato in via definitiva i nuovi limiti nazionali sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti, tra cui NOx, particolato e biossido di zolfo, da raggiungere entro il 2030. Tali tetti sono già stati informalmente concordati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri UE. L’inquinamento atmosferico provoca circa 400 mila morti premature all’anno in Europa. “L’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte nell’UE – ha dichiarato la relatrice Julie Girling (ECR, UK) – il contesto politico è cambiato drasticamente nel corso degli ultimi tre anni, con il problema della qualità dell’aria balzato agli onori della cronaca a livelli senza precedenti, insieme allo scandalo VW e la questione delle emissioni reali di guida. Forse si deve ammettere che abbiamo passato gli ultimi dieci anni concentrandosi sulla CO2, trascurando la qualità dell’aria. Credo fermamente che questo voto sia un passo nella giusta direzione. Non rappresenta la soluzione ideale, ma rappresenterà un importante miglioramento per la salute dei nostri cittadini”, ha concluso la relatrice.
Nella nuova normativa, approvata con 499 voti a favore, 177 contrari e 28 astensioni, si stabiliscono gli impegni nazionali per la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e particolato fine (inferiore a un diametro di 2,5 micrometri). Tali proposte potrebbero ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di circa il 50% entro il 2030. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, gli inquinanti provengono da varie fonti: il particolato (PM), principalmente dal riscaldamento, dall’industria e dai trasporti, il NOx, principalmente dai trasporti, il SOx, per lo più dalla produzione di energia e dai trasporti non stradali, la quasi totalità delle emissioni di NH3 dall’agricoltura, le emissioni di CO dal riscaldamento e dai trasporti, e la maggior parte delle emissioni di metano (CH4) dall’agricoltura, dai rifiuti e dall’energia.
Come sostenuto dai deputati, nel testo si ribadisce l’impegno dell’UE a identificare e rispondere alla normativa di controllo che si è dimostrata inefficace, come dimostrato dalla discrepanza tra i valori delle emissioni in condizioni di guida reale e le emissioni di NOx nei test di prova delle autovetture diesel Euro 6. Gli Stati membri hanno insistito sull’esclusione del metano dal campo di applicazione della direttiva. La Commissione europea ha tuttavia confermato che potrebbe riesaminare questo punto.