venerdì, Novembre 22, 2024
Attualità

UNA STORIA DI VINO, “L’EREDITÀ DELLA SERENISSIMA”

Al Vinitaly, VeronaFiere lunedì 11 Aprile ore 13,00, presso lo stand della Regione Veneto verrà presentato il successo dell’area Doc Venezia; un volume di storia, storie, capacità imprenditoriali.

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Alla 50^ edizione del Vinitaly, presso la Stand della Regione del Veneto, lunedì prossimo 11 Aprile alle ore 13,00, il Consorzio Vini Venezia e Veneto Agricoltura presenteranno il volume “L’eredità della Serenissima – Vigneti e vini dell’area della DOC Venezia”, che racconta perché nel Veneto orientale e trevigiano il vino ha avuto un successo tanto importante, tra storia, storie, e capacità imprenditoriale. Una “storia di vino” che perciò andava raccontata.

La pubblicazione, cartonata, 150 pagine, illustra il territorio, l’evoluzione e le produzioni enologiche di questo comprensorio viticolo, posto tra il Brenta e il Tagliamento, dalle Prealpi alla Laguna, a cavallo tra le province di Venezia e Treviso. Un territorio che presenta una notevole eterogeneità pedologica, dalla quale derivano terroir che esprimono vini di grande personalità e originalità.

Questa “eredità della Serenissima”, rivendicata ora dal Consorzio vini DOC Venezia, si concretizza non solo nel saper coltivare e vinificare al meglio, ma anche nella produzione di vini di territorio che in gran parte derivano proprio dalla tradizione viticola del veneziano: le Malvasie, il Raboso, il Prosecco, il Lison (ex Tocai), il Refosco, il Marzemino e il Verduzzo.

Tra i relatori presenti lunedì prossimo alle 13,00 alla presentazione, alcuni prestigiosi autori come Attilio Scienza (Univ. di Milano), Diego Tomasi (CREA Conegliano), Carlo Favero (Consorzio Vini Venezia), Antonio De Zanche (Veneto Agricoltura), con le conclusioni dell’Ass.re regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan.

Il libro, con un linguaggio comprensibile e un nutrito corredo iconografico, richiama l’attenzione degli appassionati su un’area di produzione riconosciuta per la sua eccellenza a livello mondiale. Qui la coltivazione della vite ha trovato un habitat ideale fin dai tempi delle centuriazioni romane; si è successivamente sviluppata ad opera degli enti religiosi e grazie all’intensa attività commerciale della Repubblica di Venezia, il cui rapporto con il vino è sempre stato molto stretto.

L’affermazione della Serenissima nell’entroterra veneto e l’impegno di alcune famiglie patrizie nel migliorare la produzione delle loro tenute agricole ha dato il via a un crescendo di esperienze tecniche e tecnologiche che ha fatto di questo territorio uno dei poli più importanti per la scienza della vite e del vino. Ne sono concreti testimoni l’Accademia dell’Agricoltura di Treviso fondata nel 1769, la Scuola Enologica di Conegliano sorta nel 1876, gli attuali CREA-Vit del Ministero dell’Agricoltura, CIRVE dell’Università di Padova e CeRVEG di Veneto Agricoltura, ubicati tutti a Conegliano.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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