Olio: rafforzare i controlli contro le frodi
Per il CFS e per gli operatori, ascoltati in Commissione alla Camera, è facile aggirare il sistema di tracciabilità documentale
“Le frodi si sono evolute, chi delinque non ha la necessità di contraffare il prodotto rischiando penalmente, gli è sufficiente etichettare le confezioni per intercettare una fascia di consumatori disposta a pagare quel quid che vede nell”alimento”. Lo ha detto Cesare Patrone, capo del Corpo forestale, nel corso di un”audizione nelle commissioni riunite Giustizia e Agricoltura alla Camera, in merito al dlgs relativo alle norme di commercializzazione dell”olio di oliva.
Patrone ha poi parlato della “scarsa efficacia del controllo doganale” per quanto riguarda le olive, “in quanto i sistemi di indagine analitica e ufficiale non riescono a discriminare le differenze in tema di origine e provenienza”, quindi occorre “rafforzare i controlli”.
La polizia giudiziaria, ha aggiunto ancora il capo della Forestale, “opera inoltre in un incerto quadro di riferimento in merito all”autorizzazione scientifica dei prodotti agroalimentari, e per l”olio questa è un”aggravante in quanto il sistema di tracciabilità documentale può essere facilmente aggirabile”.
Che ci siano notevoli disagi nel settore, con danni su prezzi e volumi causati dalle frodi, lo ha confermato ai membri della Commissione anche il rappresentante di Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare) Fabio Ingrosso.
“Abbiamo individuato notevoli disagi nel settore, le frodi causano danni su prezzi e volumi. Occorrerebbe fare molta chiarezza sul ”Made in”, valorizzare al meglio il prodotto Italia e intensificare il sistema sanzionatorio esistente, per tutelare produttori e consumatori”, ha detto Ingrosso, aggiungendo inoltre che, “qualora si esuli dalle condizioni del reato penale, bisogna vedere bene che misure di carattere amministrativo adottare”. Ad esempio, “noi sappiamo che c”è un registro telematico che dovrebbe regolamentare i prodotti: se questi dati potessero essere forniti a noi, come centri, potremmo svolgere meglio il ruolo di controllo, con la fruizione del dato contenuto nel Sian” (il Sistema informativo agricolo nazionale