giovedì, Novembre 21, 2024
Fiere Mostre e Mercati

30 km di gusto in cantina

Cerveteri riscopre le vecchie strade del vino e rilancia, con la rete d’imprese RIBOR, un matrimonio d’eccellenza fra i vini e i prodotti delle sue terre. Dieci appuntamenti itineranti con lo chef truck Marco Di Battista per godersi i gioielli della costa etrusca, non solo enogastronomici.

Sul litorale etrusco arriva l’ultimo frutto del vecchio scandalo del vino al metanolo, che nel 1986 gettò nella disperazione l’intero comparto. L’anno successivo 39 sindaci intraprendenti costituirono l’Associazione Nazionale Città del Vino. L’intuizione di fondo che non andava fatta solo un’operazione di marketing ma anche culturale segnò la rinascita del nostro vino. Ora il Comune di Cerveteri, “complice” la pandemia, riscopre quel vecchio percorso lanciando l’iniziativa “30 km di Gusto in Cantina” con la rete d’imprese dei Borghi marinari di Roma, la RIBOMAR, con cui è stato siglato un protocollo d’intesa per mettere insieme una task force capace di risollevare i settori produttivi dalla crisi da Covid.

Un connubio d’eccezione – Società 30km di Gusto

Così dalla collaborazione tra la startup “30km di Gusto” e l’associazione “Strada del Vino e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco Romane” è nata l’iniziativa “30 km di Gusto in cantina” patrocinata dall’Assessorato Politiche Produttive, dicono in comune, proprio per la sua originalità. In tutto saranno dieci serate itineranti, avvolte dal fascino della cantina, in cui si potranno degustare i vini locali abbinati allo street food a chilometro zero, secondo le proprie passioni, consigliati dagli stessi produttori e dal talentuoso chef truck Marco Di Battista, esperto conoscitore dei prodotti del territorio.

Street food gourmet – Società 30km di Gusto

L’Associazione dei vini e dei prodotti delle terre etrusche nasce proprio con l’obiettivo di promuovere la qualità dell’offerta locale, compresa la ristorazione, i servizi alberghieri e le sue perle storiche e archeologiche. Ma il suoi veri cavalli di battaglia sono i preziosi nettari, che nell’antichità erano considerati un dono degli Dei: le due DOC Cerveteri e Tarquinia e la neonata IGT Costa Etrusco Romana.

Un bicchiere di Kottabos accanto al buon cibo di strada – Società 30km di Gusto

Altro prodotto particolare, che i visitatori potranno assaggiare, è il pane storico di Canale Monterano, anch’esso presidio Slow food, cotto al forno secondo un’antica tradizione con le bucce di nocciole e mandorle,insieme alle altre prelibatezze della costa etrusca. Dell’associazione fanno parte le migliori aziende vinicole della zona come la Tenuta Tre Cancelli e il Casale Cento Corvi, che propone un vino dal nome intrigante, il Kottabos. Questo, infatti, era il nome del gioco “ di vino” praticato nei simposi dai greci e anche dagli etruschi.

Il gioco del Kottabos, toma del Tuffatore-Parcoarcheologio di Paestum (470-480 a.C ca) – ETRU

I visitatori lo potranno centellinare in azienda il prossimo weekend, il 26 e il 27 giugno. L’iniziativa, dunque, è un esempio concreto dell’impegno per lo sviluppo del turismo del vino,che coniuga qualità del paesaggio e dell’ambiente con quella dei prodotti locali. Secondo l’associazione Città del vino questa attività è in costante crescita, come testimoniano i Rapporti dell’Osservatorio sul turismo del vino, ideato dalla stessa associazione. I dati raccolti dal Rapporto 2020 hanno registrato un incremento del 7% dei visitatori (da 14 a 15 milioni) e del 6% del giro d’affari (da 2,5 a 2,65 miliardi di euro), testimoniando così che il settore può essere un volano di ripresa post pandemia.

Info sugli appuntamenti: www.30kmdigusto.it

Attrazione turistica per regione nel XVI Rapporto del Turismo del vino in Italia – XVI Rapporto 2020

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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